"Italiani all'Opera", documentario di Franco
Brogi Taviani, a Moliterno, il 4 gennaio, ore 17
L'emigrazione
italiana in Argentina raccontata dal regista Franco Brogi Taviani con la proiezione
del suo film-documentario "Italiani all'Opera" (2009, Ita, col, 90' min.). Appuntamento a Moliterno,
il 4 gennaio alle ore 17.00, nel CineTeatro Pino, organizzato dall'Amministrazione
comunale di Moliterno e dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli, con il contributo
della Pro Loco e della Casa Museo Domenico Aiello. Nel programma
della serata, presentata dal giornalista Rai Rocco Brancati, i saluti di Giuseppe
Tancredi, sindaco di Moliterno, e di Giuseppe Pardi, presidente della Fondazione
Sinisgalli, con l'intervento di Armando Lostaglio, critico cinematografico
CineClub "De Sica"- BasilicataCinema.
Le vicende
degli italiani emigrati in Argentina raccontate dal regista che si mantiene
sulle orme di un giovane cantante italiano. Per pagarsi un viaggio di piacere
in Argentina, una volta sbarcato, andrà alla ricerca di ingaggi nei teatri
locali e feste private. Avrà l'opportunità di conoscere la ricca borghesia
Argentina. Entrerà in contatto però anche con la realtà degli italiani emigrati
per non morire di fame. Scoprirà una verità diversa. Quella di chi è costretto
a sopravvivere a migliaia di km da casa. Intermezzo musicale a cura di Luigi
Milano (arpa viggianese) e intervista a Franco Brogi Taviani, a cura di Rocco
Brancati, seguita dal dibattito e dal buffet.
Italiani
all'Opera!, già presentato a Torino, a Roma e ora anche in Basilicata, è un
film-documentario che ci accompagna nelle storie degli Italiani in Argentina,
dalle prime emigrazioni dell'Ottocento fino ad oggi. Il film di Brogi Taviani
segue un giovane cantante lirico che giunge in Argentina, e che per mantenersi
durante la sua permanenza, concorrerà a provini per i teatri locali, accetterà
degli ingaggi per cantare in concerti privati, entrando in contatto con la ricca borghesia del luogo.
Attraverso il suo peregrinare sulle onde della musica lirica, il protagonista
entrerà in contatto con tutto un mondo di italiani o di discendenti di italiani
scoprendo le realtà più diverse: storie di grandi successi, grandi imprese e
storie di lotta per la sopravvivenza dei più umili e meno fortunati.
Storie di
vita che costellano una grande terra che risulta intrisa degli umori della più
varia italianità. L'Opera, la musica lirica e quella popolare, usati come
veicolo e come struttura narrativa, danno amalgama alla storia narrata con un
racconto tra spettacolo, passione e ironia. L'Opera, grazie appunto alla
tradizione italiana, è molto amata in Argentina e rappresenta uno dei punti più
alti di congiunzione tra le diverse culture. Partendo dalle luci e dalla ricca
architettura del Colon, uno dei più gradi teatri del mondo, percorreremo
l'Argentina sino alla Patagonia attraversando le realtà più diverse, realtà in
cui gli italiani sono ormai profondamente radicati.
Italiani di tutte le
Regioni d'Italia che, pur mantenendo vivo il ricordo delle origini, hanno
saputo adattarsi con uno scambio osmotico alle culture con cui sono entrati in
contatto: e in un luogo sperduto del Nord, incontreremo addirittura un coro di
Indios che canta con grande passione il "Va pensiero" di Verdi. Mentre
i flussi migratori hanno un peso così determinante per il costume, la politica
e per il nostro stesso modo di essere e rapportarsi agli altri, questo film ci
ricorda cosa voglia dire essere emigrante, cosa voglia dire affrontare un nuovo
mondo, vivere lontani dagli affetti, dalle proprie radici, è pò avere
un'utilità che va al di là della pura rimembranza storica. Un film, dunque, che
possa far riflettere sui valori di solidarietà e di civile convivenza.
Franco Brogi
Taviani esordisce negli Anni '60 come regista teatrale e con una sua compagnia
di prosa gira l'Italia per alcune stagioni rappresentando Sartre, Pirandello e
Brecht. Oltre ai suoi film per la tv e per il cinema, presentati in numerosi
festival nazionali e internazionali, ha scritto sceneggiature per la Rai e per la televisione
tedesca. Come documentarista ha al suo attivo più di cinquanta titoli, molti
dei quali hanno vinto premi nelle manifestazioni specializzate. Lavora anche,
come regista pubblicitario, in Gran Bretagna, Grecia, Germania e Brasile. Tra i
numerosi premi del settore, ha ricevuto anche un Leone d'argento. Opere come
"Forse Dio è malato" (2008), "Modì" (1988), "Masoch" (1980) hanno riscosso
cospicui consensi da parte della critica.
|