"L'eco dei miei passi a
Kabul", il libro del lucano Giuseppe Amato, ufficiale dell'Esercito
Presentato la sera del 7 agosto, nel Chiostro della Chiesa di Santa
Maria Maggiore in Largo Papa Giovanni XXII a Grottole (MT),
"L'eco dei miei passi a Kabul", il testo firmato dal lucano Giuseppe Amato
- giovane ufficiale dell'Esercito italiano - pubblicato nella
collana "Testimonianze fra cronaca e storia - Le nuove guerre"
di Mursia editore. Interventi di Rossella Tedeschi e Giacinto Ruzzi. Nel corso
della serata, moderata da Rossella Montemurro, sono state proiettate alcune
slide ed esposti oggetti tipici della cultura afghana.
Il testo, che sta
riscuotendo ampi consensi di critica e pubblico, si compone di flash di vita
vissuta in Afghanistan dal capitano Amato quattro anni fa presso il
Comando Nato a Kabul nell'ambito della missione Isaf. Con uno stile semplice e
diretto, il capitano racconta la sua avventura umana professionale, riportando
con obiettività il passaggio complesso che l'Afghanistan sta attraversando.
Alternando la descrizione di momenti tragici - l'attentato in cui morirono sei
militari della Folgore - ad episodi leggeri in cui le distanze con la
nostra realtà sono notevolmente ridotte e stemperate da una sana ironia,
l'ufficiale con le sue parole offre al lettore una serie di istantanee
coinvolgenti.
Una testimonianza "in presa diretta", un volume
prezioso per comprendere il lavoro - spesso difficile ma sempre svolto con
passione - dei militari italiani nei teatri di guerra. L'autore Giuseppe Amato,
nato a Matera nel 1975, ha
frequentato l'Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione a
Torino. Laureato in Scienze Strategiche e Informatica, ha partecipato a diverse
missioni all'estero e attualmente presta servizio presso lo Stato
Maggiore della Difesa.
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