«Mass media
e verità» è il titolo di copertina
del numero di aprile di Edav, la
rivista di educazione audiovisiva fondata dal gesuita padre Nazareno Taddei e
diretta da Andrea Fagioli, che approfondisce uno dei temi principali del
Messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: «cercare la verità per condividerla».
Dopo aver analizzato «La verità della comunicazione e
la verità nella comunicazione», la rivista ripropone un fondamentale saggio di
padre Taddei sulle «tre verità»
(logica, morale, ontologica) a cui seguono applicazioni concrete di «lettura» dei giornali, della pubblicità
e della televisione, che mettono in evidenza la negazione della verità
attraverso soprattutto quella che Taddei chiamava la «bugia semiologica», caratteristica dei mass media.
In occasione della Giornata delle comunicazioni
sociali, in programma domenica 4 maggio, Edav
propone anche, con schede e rimandi alle «letture»,
un ciclo di film sul tema della verità per i ragazzi delle medie e delle
superiori, oltre a delle indicazioni concrete per l'omelia e la preghiera dei
fedeli per la Messa del 4 maggio. In quest'ultimo caso l'attenzione è più
concentrata sulla prima parte del Messaggio del Papa: «I mezzi di comunicazione
sociale: al bivio tra protagonismo e servizio».
In un editoriale si sottolinea che oltre al concetto
di verità, sul quale è stato impostato il numero speciale di Edav, il Messaggio del Papa propone
altri temi importanti tra cui il concetto di «povertà informatica» (che
Benedetto XVI traduce come «la possibilità che, attraverso i media, vengano
proposti e sostenuti modelli di sviluppo che aumentano anziché ridurre il
divario tecnologico tra i paesi ricchi e quelli poveri») e la proposta di una
«info-etica», «così come esiste la bio-etica nel campo della medicina e della
ricerca scientifica legata alla vita», perché «quando la comunicazione perde
gli ancoraggi etici e sfugge al controllo sociale, finisce per non tenere più
in conto la centralità e la dignità inviolabile dell'uomo, rischiando di
incidere negativamente sulla sua coscienza, sulle sue scelte, e di condizionare
in definitiva la libertà e la vita stessa delle persone».
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