La Videoarte ha quaranta anni di storia,
ma è tuttora considerata un'arte in evoluzione che assume sempre più analogie
cinematografiche grazie alle nuove tecnologie digitali che permettono agli
artisti di portare l'immaginario video su sperimentazioni estetiche sempre più
complesse. Il video e il film sono diventati negli ultimi anni strumenti
autonomi di espressione e comunicazione all'interno dell'arte contemporanea.
Usati negli anni ‘70 come mezzi sperimentali, i video sono oggi in costante
dialogo e competizione con mezzi tradizionali come la pittura e la scultura.
Un' espressione artistica sempre più diffusa dunque, alla quale Fondazione SoutHeritage dedica il
progetto di mostra - ANDY WARHOL /
videoanthology.
Tra trasgressione, miti e quindici minuti di fama, il progetto espositivo è una
retrospettiva attraverso la quale il pubblico ha la rara opportunità di avere
una visione completa di uno degli aspetti più salienti del lavoro di Andy
Warhol: quello legato al video.
Un progetto dunque, per comprendere i meccanismi sperimentali della filmografia
warholiana che possiamo considerare alla base di molta Videoarte contemporanea
all'interno di una logica d'immagine-limite, che consente di citare il grande
mondo del cinema, di utilizzare documenti e repertori per confrontarli con la
storia presente.
Al pari delle rivoluzioni d'inizio ‘900 impresse da Marcel Duchamp e Pablo Picasso al corso dell'Arte
Moderna, l'opera di Andy Warhol ha
influenzato la produzione artistica contemporanea non solo nella dimensione
estetica, ma si è posta anche come un ripensamento globale sulle modificazioni
che la società occidentale sta assumendo e trasmettendo al resto del mondo come
modello.
L'opera
video-filmica di Andy Warhol, sospesa tra fiction e documentario, rispecchia profeticamente
il nostro presente mai così mediatizzato e la maturità di questo mezzo
raggiunta nell'arte contemporanea, in cui l'artista racconta le proprie idee e
storie non più esclusivamente con i linguaggi classici ma con strumenti
tecnologicamente avanzati e tuttavia malleabili a una sintassi ancora molto
personale e umana.
Con questo progetto curato da Roberto
Martino, Fondazione SoutHeritage intende dunque sottolineare il
carattere non più sperimentale ma lirico e massivo dell'immagine video nell'arte
contemporanea , a cui importanti musei hanno dedicato speciali dipartimenti,
concentrati nella raccolta e nella presentazione di artisti che utilizzano il
video come medium.
Un apposito setting progettato e allestito dallo studio d'architettura Lab COPROJECT di Berna, coinvolge il
luogo espositivo che per 7 giorni consecutivi, accoglierà proiezioni singole o
multiple delle opere introdotte da presentazioni critico-didattiche di: Adriano Aprà (critico e professore di
Cinema all'Università di Roma Tor Vergata,
già direttore della Cineteca Nazionale)
e Bruno Di Marino
(critico dei media e professore di Teoria e tecniche di elaborazione
dell'immagine presso l'Università di
Salerno).
La mostra segue la seguente programmazione:
06_07 Kiss_1963-64
______Blow Job_1963
______Empire_1964
______Mario Banana_1964
07_07 My Hustler_1965
08_07 Vinyl_1965
______Velvet Underground
& Nico_1966
09_07 The Chelsea Girl_1966
10_07 I a Man_1967
11_07 The Nude Restaurant_1967
12_07 Lonesone Cowboys_1968
ANDY
WARHOL / videoanthology
Curatore : Roberto Martino
Sedi : Fondazione SoutHeritage - Via F.sco Paolo Volpe 6 Matera
Periodo : 6>12 luglio 2007
Inaugurazione : venerdì 6 luglio ore 18.00
Orari : proiezioni inizio ore 18.00 - ingresso libero
Info : T. +39 0835 240348 F. +39 0835 336425
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