Discarica
di Colobraro, D'Amico (UGL): "Ci rivolgiamo al Prefetto". Proclamato lo stato di agitazione
"La
situazione dell'impianto di stabilizzazione con annessa discarica (località
Monticello) di Colobraro (Matera) è divenuta grave tanto da dover
sensibilizzare le Istituzioni Lucane per chiedere la massima attenzione su tale
problema. L'UGL di Matera ritiene quanto mai opportuno e necessario far
presente che in tale sito sono occupati diversi lavoratori i quali
smaltiscono rifiuti provenienti dai Comuni di Rotondella, Colobraro, Tursi,
Nova Siri, Valsinni, S. Giorgio Lucano, Bernalda, Montalbano Jonico, Scanzano
Jonico, Policoro, Stigliano, Aliano: una eventuale sospensione dell'attività di
conferimento dei rifiuti presso la discarica comporterà inevitabilmente danni
alle Amministrazioni Locali interessate, che saranno costrette a rivolgersi
altrove con aggravi di costi ed inevitabili disagi alle comunità".
È quanto
denuncia il segretario provinciale dell'UGL di Matera, Luigi D'Amico che ha
chiesto un incontro urgente al Prefetto di Matera, Dr. Luigi Pizzi, "affinché
tale situazione di grave stallo venga affrontata". A parere dell'UGL, "persiste
una palese violazione di ruoli e competenze che potrebbe causare gravissimi
danni alle Comunità dei Comuni interessati e serie ripercussioni alle
maestranze occupate in questo ambito. Riferiremo al Prefetto - continua D'Amico
-, che l'UGL ha scritto ai responsabili della (ex) Comunità montana, alla
Provincia di Matera, Regione Basilicata, sindaci interessati, Teknoservice e
Procura della Repubblica di Matera, sostenendo che dal maggio 2012 veniva
rilasciato alla Comunità Montana Basso Sinni l'Autorizzazione Integrata
Ambientale, per porre in essere gli adeguati interventi allo scopo di
ampliare i volumi presso la discarica di Colobraro;
la società Teknoservice ha
più volte segnalato con diverse note inviate alla Comunità Montana Basso Sinni
di attivarsi per tale adempimento atteso che sono stati raggiunti i limiti
delle quote di abbancamento per i 25.000 m3 previsti dal progetto di ampliamento;
la stessa Società ha minacciato che provvederà a sospendere i conferimenti
presso l'impianto a partire dai primi di novembre 2012 con conseguente
sospensione dell'attività lavorativa a tutte le proprie maestranze; tale
situazione, a dir poco paradossale, è del tutto anomala in quanto si evince in
maniera palese una mancata assunzione di responsabilità da parte della Comunità
Montana Basso Sinni; l'UGL ha sollecitato la Comunità Montana
Basso Sinni ad effettuare un incontro, ma riscontrando solo ingiustificati
silenzi; aver richiesto un incontro all'Assessore Regionale all'Ambiente;
l'Ufficio Ambiente della Provincia di Matera ha inviato una nota alla Comunità
Montana Basso Sinni, al Comune di Colobraro ed alla Regione Basilicata, di
provvedere con massima sollecitudine, ognuno per le proprie competenze, alla
realizzazione delle opere di presidio preordinate ad accogliere l'ampliamento
dei volumi autorizzati con l'A.I.A., in assenza della quale preannuncia la
costrizione a sospendere l'esercizio della discarica. Per tutte questa serie di
motivazioni - conclude il segretario UGL, D'Amico - abbiamo chiesto al
Prefetto, per il bene dei lavoratori e dell'intero territorio materano,
di programmare urgentemente un incontro con le parti interessate al fine
di scongiurare quanto esposto".
Discarica Colobraro, l'UGL proclama stato di agitazione
"L'UGL igiene ambientale provinciale di Matera
proclama lo stato di agitazione e con effetto immediato, di tutti i lavoratori
occupati nel sito dell'impianto di stabilizzazione con annessa Discarica
(località Monticello) di Colobraro (MT) là dove vengono smaltiti rifiuti
provenienti dai Comuni di Rotondella, Colobraro, Tursi, Nova Siri, Valsinni, S.
Giorgio Lucano, Bernalda, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro,
Stigliano ed Aliano". E' quanto dichiarano congiuntamente il segretario
confederale provinciale e della federazione igiene ambientale di Matera, Luigi
D'Amico e Casimiro Santarcangelo.
Per i sindacalisti, "ciò ne deriva in considerazione
della grave situazione oramai creatasi ed insostenibile che si protrae da mesi,
senza alcun esito positivo inducendo seri problemi di carattere occupazionale.
Per le innanzi ragioni, dopo che l'UGL ha più volte sensibilizzato tutte le
Istituzioni - concludono i segretari, D'Amico e Santarcangelo - non esistono
più le condizioni e garanzie per poter portare avanti quella sinergia
occorrente ed opportuna per rimuovere gli ostacoli burocratici ed
amministrativi che si frappongono per la continuità dell'operato del futuro
dello stesso impianto di Colobraro. Inevitabilmente tutto ciò si ripercuoterà,
nostro malgrado, in maniera negativa su tutti i cittadini dei comuni
interessati".
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