Elezione
Consiglio direttivo ASSOSTAMPA della Basilicata
Intervento di Edmondo Soave
Sono
stato assente all'assemblea di Rionero e quindi molte delle perplessità che sto
per esprimere forse dipendono solo dalla mia assenza. E tuttavia permettetemi
di condividerle ugualmente con chi avrà la pazienza di leggere .
Devo
dire che dopo 15 anni vissuti dal sindacato lucano ...."alla grande", con
riconoscimenti senz'altro meritati a livello nazionale, è ben triste oggi
sentir parlare (e scrivere!) della necessità di una " rifondazione"!
Qualcosa
deve non aver funzionato! E voglio immaginare che a Rionero sia stata fatta una
qualche auto-critica, altrimenti parrebbe di capire che il risultato sia
dovuto, come si diceva una volta, al "destino cinico e baro", o , per citare
altri esempi di scuola politica , c'è da pensare , come si diceva in alcuni
ambiti, che " la linea era giusta, ma è stata applicata male".
Ma
è soprattutto l'indicazione per il futuro che mi lascia perplesso. Di fronte ad
un problema tanto serio da suggerire una "rifondazione", invece di buttare
cuore ed intelligenza oltre l'ostacolo, ci si volta indietro a cercare
rassicurazioni, come se la categoria fosse ormai tanto abituata al paternalismo
da non riuscire a farne a meno! Ma, vorrei sommessamente invitare a riflettere
sul fatto che "il ritorno alle origini" vale (me lo concederete!) per le fedi ,
che hanno un "depositum" da custodire e da trasmettere, non per le
organizzazioni sociali, laiche per definizione, che devono "inventarsi" a
proprie spese il futuro.
Invece
con "l'eterno ritorno dell'eguale" non c'è storia alcuna ma solo abbandono ad
un ciclo "naturale".
Perdonatemi,
nulla di personale, ma solo il desiderio di contribuire, come posso, almeno ad
aprire un dibattito, anche perchè temo che la scarsa partecipazione di cui ci
si lamenta (giustamente!) più che la causa della situazione attuale sia
l'effetto di una gestione che tutto sommato è rimasta sempre la stessa.
Sarò
stato distratto, ma vorrei ancora capire cosa è successo all'ultimo congresso
della federazione, quali dinamiche si sono innescate, quali protagonisti sono
emersi, come si va evolvendo la professione, quale rapporto ci sia oggi tra
stampa e potere, perchè non si chiude il contratto, quali gli errori, (se ce ne
sono stati) sono stati commessi nella conduzione della trattativa.
Anche
su questo le mie annotazioni saranno (spero) sicuramente state superate dai
fatti, nel senso che ne avrete parlato a Rionero; ma quand'anche così fosse,
forse è accaduto un po' tardi. Perciò verrò a votare, ma porrò nell'urna una
scheda bianca; non per disinteresse ai destini della categoria, ma in segno di
attesa, perchè si apra una fase veramente nuova, nella convinzione che la
partecipazione, il dibattito, la dialettica siano un bene in sé e un bene per
noi singolarmente e collettivamente.
Vi
ringrazio per l'attenzione prestata. E forza e coraggio!
Edmondo
Soave
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