È in libreria "Profondo nero", di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza.
Parla del mistero italiano legato alla
P2, del sovrastante potere economico italiano e di questa nostra classe
politica profondamente antidemocratica. Scommetto che non sarà mai pubblicizzato
in tivù. Il giornalista Lo Bianco di Palermo, pur avendo scritto di mafia da oltre 25 anni, non ha mai avuto la scorta. Di seguito l'invito del blog di Chiarelette a leggere il libro.
"La Loggia P2 è stata fondata da Eugenio Cefis che l'ha gestita fino a
quando è rimasto presidente della Montedison". Secondo una nota
riservata del Sismi agli atti dell'inchiesta di Pavia del pm Vincenzo Calia.
"Forse l'abbattimento dell'aereo di Mattei è stato il primo gesto
terroristico nel nostro Paese."
Amintore Fanfani.
"Per me i partiti sono come taxi. Salgo, pago la corsa e scendo", Enrico Mattei.
Eccolo il mistero italiano. Il giornalista De Mauro e lo scrittore Pasolini
avevano in mano le informazioni giuste per raccontare la verità sul volto
oscuro del potere in Italia, con nomi e cognomi. Erano gli anni Settanta. Il
primo stava preparando la sceneggiatura del film di Francesco Rosi sulla morte di Enrico Mattei, il presidente dell'Eni che osò sfidare le compagnie
petrolifere internazionali. Il secondo stava scrivendo il romanzo Petrolio,
una denuncia contro la destra economica e la strategia della tensione, di cui
il poeta parlò anche in un famoso articolo sul "Corriere della Sera" ("Cos'è questo golpe").
De Mauro e Pasolini furono entrambi ammazzati. Entrambi avrebbero
denunciato una verità che nessuno voleva venisse a galla: e cioè che con
l'uccisione di Mattei prende il via un'altra storia d'Italia, un intreccio
perverso e di fatto eversivo che si trascina fino ai nostri giorni. Sullo
sfondo si staglia il ruolo di Eugenio Cefis, ex partigiano legato a Fanfani,
ritenuto dai servizi segreti il vero fondatore della P2. Il "sistema
Cefis" (controllo dell'informazione, corruzione dei partiti,
rapporti con i servizi segreti, primato del potere economico su quello
politico), mette a nudo la continuità eversiva di una classe dirigente
profondamente antidemocratica.
Le carte dell'inchiesta del pm Vincenzo Calia, conclusasi nel 2004, gli atti
del processo De Mauro in corso a Palermo, nuove testimonianze (tra cui
l'intervista inedita a Pino Pelosi, che per la prima volta fa i nomi dei suoi
complici) e un'approfondita ricerca documentale hanno permesso agli autori di
mettere insieme i tasselli di questo puzzle occulto che attraversa la storia
italiana fino alla Seconda Repubblica.
(Tursitani.it
ringrazia Enzo Palazzo, giornalista
del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, per questa segnalazione)
|