Formazione Quadri del Terzo Settore
La Formazione dei Quadri del
Terzo Settore, linea di intervento strategica della Fondazione con Il Sud, vede
come promotori: il Forum del Terzo Settore; la Consulta del Volontariato presso
il Forum del Terzo Settore; la Conferenza Permanente delle Associazioni,
Federazioni e Reti di Volontariato (ConVol); il Coordinamento Nazionale dei
Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet). FQTS 2012è stato la continuazione e l'evoluzione di due
precedenti esperienze già finanziata dalla Fondazione con il Sud. Intende
investire sulla formazione e sull'aggiornamento delle competenze organizzative,
gestionali e relazionali di manager e di quadri dirigenziali del mondo del
Terzo Settore, ma anche di soggetti sociali ed economici del territorio nonché
delle istituzioni locali.
L'intervento consiste nell'implementazione di un
sistema integrato di azioni che prevede attività di ricerca e analisi dei
fabbisogni, percorsi di formazione regionali, sperimentazioni di reti di
intervento su obiettivi di sviluppo, orientamento alle risorse e alle
opportunità del territorio, promozione e diffusione. L'intervento formativo
nelle sei regioni del Meridione, intende coinvolgere circa 160 partecipanti
nella formazione annuale delle attività laboratoriali, tutti i partecipanti
alle due precedenti edizioni nella formazione continua e altre centinaia di
soggetti di terzo settore, del privato sociale e profit, della pubblica
amministrazione e dei corpi intermedi nelle agorà regionali ed inter-regionali.
Sarà quindi articolato su due livelli: regionale ed interregionale che si
articoleranno su tre linee formative: le Agorà, i Laboratori di ricerca,
progettazione partecipata, comunicazione sociale .
In Basilicata i dirigenti in formazione sono stati 24 provenienti
dall'associazionismo, dal volontariato, dalle cooperative sociali, dalle
fondazioni.
Il percorso Fqts Basilicata per l'annualità
2012 (Formazione Quadri del Terzo
Settore) è in dirittura d'arrivo, ma non è affatto terminato il lavoro che i
partecipanti alla formazione hanno iniziato. Il gruppo si è dato obiettivi
importanti da raggiungere: Ripensiamo le
comunità, l'economia e la democrazia, mai come in un periodo così tanto
delicato ripensare alle comunità, a viverle e rianimarle.; all''economia, la
Basilicata sta soffrendo intensamente le ripercussioni della crisi; l'emorragia
della perdita de posti di lavoro nei settori chiave dell'economia lucana ci fa
capire che, molto probabilmente, attivare processi di economia civica e
ritornare a dare vita al carattere rurale di questa regione è una delle strade
da seguire per sopravvivere alla crisi. Tutto questo favorendo i processi
democraci di partecipazione attiva dei cittadini alle scelte e alla
realizzazione di questi processi.
L'idea
progettuale del gruppo lucano individua in Hub-Basilicata: un contenitore
fisico, all'interno del quale imprenditori agricoli e terzo settore abbiano la
possibilità di costruire insieme processi in grado di implementare pratiche di
Altra Economia. Non si ha certo la presunzione
di dare l'ennesima ricetta per uscire dalla crisi, ma è viva la speranza e la
consapevolezza che dalle crisi si esce e, se questa ha un merito è quello di
costringerci a riflettere e a trovare forme diverse e sostenibili per far ripartire il circuito economico e
mantenere lo stato sociale.
Dalle ricerche e dalla statistiche emerge un
dato importante: in questo duro momento, le imprese della social economy sono
le uniche in crescita. Tutto ciò dimostra che è possibile creare valore
economico in modo sostenibile per l'ambiente e la società, si può agire al di
là di una logica di puro profitto e iniziare a considerare "altri
elementi" come indicatori di benessere di una comunità. Il progetto,
dunque, vuole coniugare il modello dell'economia sociale con i soggetti del
mondo profit disponibili a ragionare e costruire insieme un percorso di uscita
dalla crisi. Nella nostra regione, infatti, se è vero che il principale settore
in termini di persone coinvolte e di ricchezza prodotta è quello primario (non è
possibile immaginare un percorso di crescita e di sviluppo della Basilicata
tenendo fuori il mondo agricolo), è altrettanto vero che il Terzo Settore
occupa un ruolo fondamentale per tutela degli interessi, per numero di iscritti
e perché espressione reale dei "bisogni".
Vincolare
pratiche di consumo consapevole all'interno delle organizzazioni no profit,
spingere il mondo agricolo ad un modello virtuoso di produzione e restituire
all'agricoltura la sua naturale funzione sociale mettendola a "disposizione"
dei soggetti del Terzo settore come strumento di inclusione sociale : questo è
il cuore delll'idea progettuale e la sintesi dei percosri fatti dai tre
laboratori.
|