Che l'ottimismo sia il sale della vita é indubbio, ma
in questo momento, in cui gli equilibri della politica sono così incerti, è
anche molto pericoloso. Berlusconi non ha alcuna intenzione di dire la verità
al Paese che, invece, delle sue bugie non sa che farsene. Il premier cerca di
distrarre gli elettori con la telenovela della casa di Fini a Montecarlo, sulla
quale ha costruito un vero e proprio dossier. Ma la gente a questa fiction è
davvero poco interessata avendo problemi ben più gravi: il lavoro che manca,
l'economia che arranca, il sud abbandonato a se stesso, tanto per fare solo
qualche esempio. Per il premier l'unica cosa che conta é, come sempre,
l'immagine, l'apparenza. Soprattutto se il suo teatrino della farsa é un
delicato incontro internazionale.
E così, archiviato il disarmante incontro berbero con
il dittatore Gheddafi e salutate le accattivanti amazzoni, eccolo nuovamente
regalare sorrisi e strette di mano in occasione dell'incontro con il presidente
egiziano Mubarak. L'ennensima occasione per distribuire pillole di falso
ottimismo e tranquillizzare la stampa internazionale sulla stabilità del suo
Governo.
Berlusconi, da re dei venditori di fumo, ha avuto la
faccia tosta di dire al mondo intero che il suo governo andrà avanti perché
supportato da una maggioranza forte e coesa. Se ha la maggioranza è tutto
da dimostrare, che sia forte e coesa invece è una frottola che nessuno può
bersi. Non ricordo di aver mai assistito a uno scontro così aspro in una coalizione
da quando seguo la politica. Al confronto le continue liti nell'Unione di
Prodi, nella scorsa legislatura, erano capricci di bambini. Qui non si
risparmia niente. Dossier, case a Montecarlo, servizi deviati tirati in ballo.
E le liti in tivù? Ogni volta che un finiano e un berlusconiano appaiono in
qualche trasmissione litigano come due estremisti di opposte fazioni. Quanto
può resistere una maggioranza in cui si litiga in questo modo? Senza contare
che una delle parti in causa di mestiere fa il presidente della Camera ed è
quello che decide il calendario del lavori.
Gli obiettivi dei due sono opposti. Berlusconi vuole
sbarazzarsi di Fini ma non prima di aver ottenuto uno scudo che gli eviti i
processi. Fini non ha alcuna intenzione di concederglielo e lo tiene sulle
spine. Nel frattempo si sparano bordate. Siamo alla viglia di una settimana
decisiva. Domani il presidente della Camera farà sapere la sua verità sulla
casa di Montecarlo in un videomessaggio (ma non era meglio una conferenza
stampa?). Mercoledì, invece, si saprà se Berlusconi ha una maggioranza che non
dipenda dalle scelte di Futuro e Libertà. Gli scenari sono aperti ma il
presidente del Consiglio tutto può fare in questo momento, tranne che ostentare
sicurezza e ottimismo. (24 settembre 2010 )
BELISARIO (IDV): I DOLORI DEL GIOVANE LETTA (PD)
ROMA, 21.09.10 - "Capiamo l'imbarazzo del giovane
Letta a parlare delle vicende interne al suo partito, ma è davvero paradossale
che se la prenda con l'Idv che, fino a prova contraria, ad ogni elezione aumenta
i suoi consensi". Lo afferma il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al
Senato, Felice Belisario, per il quale "dispiace sinceramente che nel Pd
ci sia un po' di confusione ed è per questo che nel corso dell'incontro di
Vasto abbiamo chiesto che il Pd parli chiaramente, in modo univoco, con
la voce del suo segretario".
"Consiglio a Letta - continua Belisario - di
pensare al suo partito prima di occuparsi dell'IdV, che egli nomina sempre con
fastidio assolutamente immotivato. Il Pd, invece di perdere tempo a
trastullarsi su improbabili alleanze, ha il dovere di essere unita per
sfiduciare Berlusconi alle cui bugie gli italiani non credono più".
"Tanto per capire dobbiamo parlare con il Pd di
Bersani o con quello siciliano che ha perso le elezioni e che comunque sostiene
Lombardo mandando in confusione chi in buona fede l'ha votato? In attesa di una
risposta - conclude Belisario - lasciamo il giovane Letta ai suoi dolori".
|