Il Generale italiano
Salvatore Farina a capo della KFOR, la Forza NATO in Kosovo. Tra i suoi stretti collaboratori anche il Maggiore Giuseppe Amato, lucano
Il giorno 6
settembre 2013 il Generale Farina, con una cerimonia ufficiale che avrà luogo
presso il Quartiere Generale della NATO in Pristina, prenderà il posto del
generale tedesco Voelker Halbauer, che ha concluso il suo mandato di un anno,
quale comandante della KFOR.
Il contingente italiano della KFOR conta circa
500 uomini ed è il terzo più numeroso dopo quelli tedesco e americano. Tra i
più stretti collaboratori del Gen. Farina c'è anche il Maggiore lucano Giuseppe
AMATO, autore del libro "L'eco dei miei passi a Kabul" (Mursia Editore, collana
Testimonianze fra cronaca e storia), che ha già operato in terra balcanica
nell'ambito dell'Operazione NATO "Joint Forge" in Bosnia Erzegovina.
La Kosovo Force (KFOR) è una forza militare
internazionale a cui partecipano 31 nazioni di cui 23 nazioni NATO e 8 nazioni
non-NATO, per un totale di circa 5000 uomini. La sua missione è quella di
contribuire a creare un ambiente sicuro e garantire la sicurezza e l'ordine
pubblico; sostenere e coordinare lo sforzo umanitario della comunità
internazionale e la convivenza civile; sostenere lo sviluppo di un Kosovo
stabile, democratico, multietnico e pacifico; garantire lo sviluppo delle Forze
di Sicurezza kosovare. Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria
indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008.
In sede Nato la missione è stata denominata
"Operazione Joint Guardian" e alla fine del 2004 ha preso il nome di
"Operazione Joint Enterprise". La KFOR entrò in Kosovo il 12 giugno 1999 su
mandato delle Nazioni Unite, due giorni dopo l'adozione, da parte del Consiglio
di Sicurezza, della Risoluzione 1244. All'epoca, il Kosovo stava affrontando
una grave crisi umanitaria, con scontri quotidiani tra le forze militari della
Repubblica Federale di Jugoslavia e le forze paramilitari dell'"Ustria
Çlirimtare e Kosovës" (UCK, l'Esercito di liberazione del Kosovo). La tensione
tra i gruppi etnici era molto alta, così come era alto il numero delle vittime
degli scontri con quasi un milione di profughi che avevano lasciato la regione.
Il Generale Salvatore Farina, nato a Gallipoli
(Lecce), è stato impegnato in Bosnia nelle fasi più intense dell'"Operazione
Joint Endeavour" sotto la guida della NATO a Sarajevo e Mostar; è stato anche
il Capo del Centro Operativo Interforze presso lo Stato Maggiore della Difesa
e, in tale veste, ha pianificato e diretto tutte le operazioni militari delle
nostre Forze Armate in Bosnia, Albania, Macedonia, Kosovo, Timor Est. Ha
comandato il I Reggimento Trasmissioni del Comando NRDC-IT a Milano; è stato
Capo Ufficio Pianificazione Generale dello Stato Maggiore dell'Esercito a Roma
e, successivamente, ha prestato servizio nella sede dell'Ambasciata italiana a
Londra, in qualità di Addetto Militare.
Dal 2008 il Generale Farina è in
servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa prima con l'incarico di Vice
Capo III Reparto responsabile della Pianificazione Generale in ambito
Interforze e, successivamente promosso Generale di Divisione, come Capo del III
Reparto -Politica Militare e Pianificazione. È laureato in scienze strategiche,
ingegneria elettrotecnica, politica internazionale e relazioni diplomatiche e
ha conseguito un master in "Defence Resource Management" presso l'Istituto
della Difesa USA in Monterey -California, Ha pubblicato articoli su varie
riviste specializzate in tema di difesa in Italia e nel Regno Unito. È sposato
con la signora Gianna e ha due figlie.
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