Il Nuovo Sud
e' possibile di Gianfranco
Blasi, neo coordinatore
regionale di Forza del Sud
Parte
una nuova esperienza. Proprio come nel 94', quando anche in Basilicata fondammo
Forza Italia. Oggi, dopo qualche delusione e alcune promesse mancate, c'è bisogno di aria nuova, di una presenza
politica più vicina ai bisogni della gente al territorio. Nei palazzi del
potere resta quell'atmosfera stantia della vecchia politica, delle liturgie
inutili. La gente è stanca ed ha ragione. La politica deve saper ascoltare e interpretare
il cambiamento. Per questo siamo rimasti "forzisti" dentro, non rinunciamo alla
nostra vocazione. Per questo il Mezzogiorno è il nostro terreno naturale di
condivisione e partecipazione ad una nuova stagione. Devo ringraziare
Gianfranco Miccichè, Pippo Fallica e tutti gli amici che hanno voluto fondare
questa nuova proposta politica, con un pizzico di follia positiva e con un'idea
rivoluzionaria.
Forza
del Sud, per continuare ad essere forzisti, per riproporre il sud, il popolo
meridionale come attori protagonisti di una nuova Italia. Basta con la
demagogia leghista, con approcci culturali mediocri ed egoisti. Serve una nuova
stagione della democrazia. Anche in Basilicata, nel cuore del Mezzogiorno.
Territorio, tradizioni, ambiente, terra, donne e uomini, giovani che non
debbono più dire addio alle loro radici. Vogliamo riconquistare la libertà
perduta. Il nuovo sud è possibile.
Perché i due
Si su acqua e nucleare
La
nostra non è stata una scelta conformista. Tutt'altro! Sul nucleare siamo da anni
convinti della inutilità di mettere in campo, in Italia, migliaia di miliardi,
su una fonte energetica così ad alto rischio ambientale. Condividiamo la scelta
della Germania e sollecitiamo Governo e Regioni ad accelerare i processi di
ricerca e di implementazione sulle fonti pulite. Il sostenibile deve essere il
futuro, naturalmente in un mix energetico virtuoso che tenga conto del fatto
che le fonti fossili sono ad esaurimento. Il risultato del referendum pone
altresì l'accento su un nuovo modello culturale, ove trovi posto l'educazione
ambientale, il rispetto del territorio, e il concetto di risparmio energetico,
aderendo in pieno ai principi etici del protocollo di Kyoto. Soprattutto nel
mezzogiorno il nucleare avrebbe rappresentato un freno decisivo allo sviluppo
delle eccellenze territoriali, ad una nuova stagione dell'economia agricola e
alla valorizzazione turistica di un'area dalle potenzialità enormi ed ancora
scarsamente sviluppate.
In
Basilicata serve il coraggio di dare seguito al Piano Energetico Regionale,
liberando la mente dagli eccessivi vincoli burocratici e consentendo
all'economia verde di diventare finalmente un fattore di sviluppo strategico e
di occupazione. Di non secondaria importanza sarebbe anche l'approvazione di
una norma regionale sulla semplificazione amministrativa per la concessione
delle linee e la gestione degli elettrodotti.
Sull'acqua,
la scelta di sottolinearne il valore di bene pubblico è irrinunciabile. Vi sono
ambiti, settori e materie dove lo Stato, le Regioni e i Comuni non possono
indietreggiare. Certo, serve una cultura manageriale da rendere più evidente
nella Pubblica Amministrazione. Ma i grandi bacini idrici, le reti, la gestione
della tariffa appartengono al popolo. In Basilicata questo significherà essere
consequenziali con il voto espresso dai lucani. Ruolo e funzione degli enti
preposti vanno rivisti, gli accordi con le regioni limitrofe riscritti. Appare
evidente la necessità di uno sforzo legislativo sistemico. Soprattutto è
urgente riequilibrare i rapporti fra Comuni e Regione, riempire il vuoto di
gestione provocato dalla totale perdita di funzioni dell'Ente Irrigazione e
dalla cancellazione degli Ato.
Probabilmente Acqua spa (società ad intero
capitale pubblico regionale) meriterà un ripensamento organizzativo per evitare
che l'Acquedotto lucano diventi una sorta di Ente "onnivoro". Molto meglio
distinguere la gestione dei grandi bacini, dello stesso prezzo grezzo
dell'acqua, da quello di chi gestisce le reti. Fondamentale recuperare
strutturalmente la dispersione delle risorse che riluta essere un fattore
negativo nella composizione della tariffa.
L'acqua
, non dimentichiamolo, è uno dei simboli della Basilicata, una risorsa
strategica fondamentale!
Gianfranco
Blasi
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