Lettera aperta di Italia Nostra al
presidente del Parco del Pollino sulla riattivazione della centrale
del Mercure
Egregio Presidente,
Italia Nostra le chiede nuovamente di comprendere
in profondità le problematiche derivanti riattivazione della Centrale del
Mercure che ha ricevuto di recente parere positivo di Valutazione d'Incidenza
anche dalla Regione Basilicata. Una questione, questa, che rischia di incidere
negativamente sull'immagine del parco ma che è destinata ad innescare un
processo irreversibile di distruzione del patrimonio forestale del Pollino ancora
oggi, nonostante il parco, non governato, data l'assenza del Piano, del
Regolamento e di un inventario forestale.
Italia Nostra l'ha pertanto sollecitata
in passato ad una maggiore attenzione per gli ambienti naturali forestali,
prioritari per la salvaguardia della biodiversità del parco, con petizioni,
prese di posizione e denunce con il solo scopo di evidenziare e prevenirne i rischi
per il loro degrado. E' infatti evidente l'insostenibilità di una centrale da 35 MW
funzionante a biomasse vegetali che richiede oltre 370.000 tonnellate annue di
combustibile e cippato vergine da reperire all'interno dell'area protetta e per
il cui funzionamento sono necessari quantità rilevantissime d'acqua da
prelevare dal fiume Lao che rappresenta il più importante corso d'acqua del
Pollino. Un habitat prioritario assieme ai boschi per numerose specie
floro-faunistiche.
L'ingombrante presenza della centrale
del Mercure, da sola, ha quindi già innescato un processo speculativo. Non le
sarà sfuggito infatti come alcune società, prevalentemente del nord, stiano
proponendo ed ottenendo dai comuni del Pollino la gestione il patrimonio
forestale del parco per poter fornire all'ENEL il combustibile necessario per
il funzionamento della centrale del Mercure.
Affinché il Pollino non diventi "parco
ombra" e lei il "presidente ombra" di un parco divenuto di carta gestito dalle
multinazionali dell'energia, le chiediamo di sospendere le autorizzazioni già
rilasciate e quelle che è in procinto di rilasciare per i tagli forestali, in
attesa che venga discusso ed adottato il Piano del Parco entro la cui
programmazione far confluire le eventuali richieste di utilizzazioni boschive
provenienti dai comuni o dalle società con essi convenzionate, per i quali ella
potrà, nel frattempo, prospettare la possibilità di avvalersi dell'articolo 15 della
legge 394/91 relativo agli indennizzi ai Comuni per il mancato taglio boschivo.
Non
ci resta che auspicarle di passare alla storia delle aree protette italiane
come il presidente che si è reso promotore della salvaguardia dei boschi e
degli ambienti naturali del parco del Pollino dall'assalto delle onnipresenti
società energetiche. Le auguriamo pertanto sinceramente buona fortuna,
offrendole, se riterrà, il nostro sostegno per questa battaglia di civiltà che
non le richiede solo Italia Nostra, i cittadini e le comunità del Pollino ma
l'intera società civile italiana ed europea consapevole di quanto sta
accadendo.
ItaliaNostra
ONLUS,
Gruppo
Interregionale Pollino
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