La
Provincia di Matera tra Europa e Mediterraneo
L'assessore
Smaldone: "Tutti insieme per invertire l'attuale modello di sviluppo"
Matera,
2 ottobre 2009 - All'indomani della esposizione, da parte del presidente Franco
Stella, delle linee programmatiche entro cui si svilupperà il percorso
operativo della Provincia di Matera, l'assessore al Bilancio e alla
Programmazione, Domenico Smaldone, ha illustrato i dati essenziali di "una
nuova e innovativa fase della programmazione territoriale", attraverso un salto
di qualità nella definizione degli interventi e nell'utilizzo delle risorse.
Punto di riferimento per dare gambe al progetto ipotizzato da Smaldone sono
l'Europa e l'area mediterranea. "Solo mettendo in campo pratiche in grado di
esprimere una prospettiva operativa che travalichi gli angusti confini
provinciali abbracciando aree omogenee che abbiano analoghe emergenze sul piano
economico e produttivo, ma anche risorse tali che possano innescare percorsi di
sviluppo e di crescita, si potrà costruire un diverso approccio alla realtà e
inseguire strategie che abbiano l'opportunità di raggiungere traguardi dal più
elevato valore aggiunto."
Per
questo motivo Smaldone, nel denunciare la necessità di cancellare
frammentazione, duplicazione e polverizzazione degli interventi, chiede di
puntare a "un utilizzo funzionale e strumentale delle risorse nazionali e
comunitarie disponibili, a supporto di processi virtuosi di sviluppo
territoriale sostenuti da opportuni partenariati socioeconomici e
interistituzioanli." "Insomma - auspica
l'assessore - tutti insieme, Comuni, Province, Regione, Stato e Europa, per
invertire l'attuale modello di sviluppo che deve superare talune forme di
campanilismo esasperato, per mettere a valore tutti gli elementi di sistema nel
territorio, reciprocità e di un progetto comune."
Nella
logica di un interesse che tra le
priorità si faccia carico del futuro delle aree interne, che continuano a
denunciare diffusi problemi di marginalità, Smaldone inserisce il tema delle
coalizioni sovracomunali a geografia variabile "Utili per la realizzazione di
progetti complementari." "Alle questioni riferite invece alla gestione di
servizi pubblici efficienti, alla realizzazione di infrastrutture strategiche
per lo sviluppo e a una pianificazione economico-territoriale d'area vasta si
dovranno immaginare - aggiunge l'assessore - riferimenti istituzionali precisi
e costanti nel tempo, di qui la definizione di proposte concrete e sostenibili
da sottoporre alla Regione." Cosicché Smaldone annuncia l'idea di "accompagnare
la transizione verso le comunità locali delle aree sovracomunali in provincia
di Matera con l'attivazione di laboratori sperimentali di innovazione
territoriale."
La
ricetta di Smaldone, semplice per il modello che propone, difficile per le implicazioni
che potrebbero derivare se non si supereranno vecchi e anacronistici steccati,
è lineare: "lavorare in rete, fare squadra, favorire la capacità di pensare in
modo strategico, individuare le giuste priorità partendo da problemi concreti e
rilevanti". E, in questo quadro, l'assessore anticipa una serie di interventi
tra cui spiccano la "green economy" e l'incentivazione di tutte le nuove
attività basate sulla conoscenza e sulla creatività, "senza trascurare i
settori tradizionali ai quali cercheremo di dare soluzione con strumenti e
metodi nuovi".
Smaldone
per sostenere lo sviluppo nel Materano, guarda anche alla costituenda area di
cooperazione euromediterranea e ritiene importante "ravvivare il raccordo con
la Regione e, al tempo stesso ridefinire le regole e istituzionalizzare i
momenti e i luoghi di concertazione". Una Provincia, dunque, "ambasciatrice" e
guida del territorio, punto di riferimento soprattutto per le aree interne "in
cui è difficile trovare una capacità negoziale sufficiente per cogliere le
opportunità presenti a livello globale." "Una svolta per un nuovo modello di
sviluppo che - dice ancora Smaldone -
non venga letto solo attraverso i dati del Pil, ma anche dell'incremento
dell'occupazione, della qualità della vita, della propensione all'apertura del
sistema regionale, della capacità d'innovazione e internazionalizzazione delle
opportunità."
"Il
progetto di rilancio economico e sociale del territorio su cui
l'Amministrazione provinciale si sta concentrando - ha sottolineato il presidente Franco Stella
- è, ne siamo consapevoli, bene articolato ma anche molto complesso. Proprio
perché il modello di sviluppo che proponiamo e altamente innovativo, e
presuppone una dimensione sovranazionale, diventa necessario individuare nuove
metodologie di concertazione che prevedano, tra le altre cose, una maggiore
coesione, con conseguente condivisione dei target,
e deleghe piene, più coerenti con un disegno di sviluppo dove l'operatività gioca il ruolo chiave."
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