Le mani in
pasta... ed anche altrove, presentato a Matera l'instant book di Filippo de Lubac
Lunedì
14 giugno alle ore 18.30, presso l'Hotel San Domenico nella via Roma di Matera,
è stato presentato l'instant book "Le mani in pasta... ed anche altrove" a firma di Filippo de Lubac. Il libro
ripercorre le vicende recenti dell'industria molitoria dei pastifici materani,
specificamente quelle che hanno riguardato il mulino-pastificio Cerere e gli
"incroci" con le dotazioni patrimoniali dell'ex pastificio Barilla. Sino a
giungere agli ultimi sviluppi, alcuni successivi alla stampa del libro stesso.
Singolarissimo il pronunciamento del TAR di Basilicata, che a distanza di un
mese, ha emesso due sentenze diametralmente opposte con il medesimo collegio. Dopo
l'incontro,
introdotto e curato dalla giornalista Mimma Maranghino, è seguita la
degustazione della pasta prodotta da importanti aziende del settore.
Premessa
Chi
ti ha detto che eri nudo? È singolare che questa sia stata la prima
contestazione mossa da Dio ad Adamo. Il primo rimprovero del Creatore alla
creatura, in pratica, è stato quello di essere diventato un "moralista". Uno
che, in base ad una regola endoprodotta, decide cosa si può fare e cosa no,
cosa è giusto e cosa sbagliato, uno che racchiude la scaturigine del giudizio
in se stesso, nel proprio sentire o percepire, al più nella propria valutazione
comparativa con la norma scritta o tramandata.
La
stessa logica, proprio identica, ha prodotto le liste degli onesti, i partiti
degli uomini perbene, i paladini dei valori e della democrazia, tutori della
legalità. Sempre per autoproclamazione, mediante l'adozione di una
pregiudiziale. Comunque arrogandosi il diritto di dire chi è nudo.
Questo
è il disastro dell'uomo moderno, l'origine del suo distacco dalla realtà intesa
nella totalità dei suoi fattori. Un uomo così, finisce per temere la realtà, la
materialità stessa cui dice di ispirarsi. Fino al punto di negarla. Il
moralista è sempre un idealista, tutto proteso a costruire un mondo di uomini
puri rispetto ad una qualche ideologia. Marxisti, fascisti, comunisti, nazisti,
tutti protesi al bene dell'umanità e pronti a negare l'orrore che l'ideologia
produceva nella realtà. Non sfugge che ancora oggi vi sono uomini e movimenti
pronti a negare l'esistenza dei lager nazisti al pari di quelli staliniani.
Negare la realtà, l'evidenza, l'unica via praticabile per mantenere l'assunto
arbitrario di essere l'origine della moralità.
Così
accade di diventare nemici, oltre che della realtà, anche di coloro che si
ostinano a raccontarla. È fastidioso che si sappia in giro che il tale usi per
alcova le sedi istituzionali, il tizio speculi illecitamente sulle sciagure
telluriche, il sempronio incassi prebende nelle sedi del ministero che presiede
ed ivi tratti questioni immobiliari private. La chiamano privacy e vorrebbero
nasconderla. Proprio come si nascose Adamo, perché sapeva di essere nudo!
Introduzione
Quell'area
di via Cererie era, originariamente, proprietà di Giovanni Fragasso ed era
adibita a cava di pietra. Infatti, Giovanni e suo figlio Vito erano costruttori
di strade e quella cava serviva a produrre il materiale edile per questa
attività. Nel 1913 Francesca Fragasso, figlia diciottenne di Giovanni, sposa
Giovanni Padula che insieme al padre Giacinto è il fondatore della importante
industria agroalimentare materana che prende il loro nome. Nel 1935, Giovanni
Padula acquista un piccolo mulino pastificio delle famiglie Tortorelli
Lamacchia in via Lucana, promuovendone la modernizzazione tecnologica che lo
porta, nel 1955, ad acquistare la quota restante dell'area di via Cererie dal
cognato Vito Fragasso. La costruzione del pastificio inizia in quest'area nel
1962. Il pastificio viene inaugurato il 26 luglio 1963.
La
storia del pastificio Padula, come tante semplici vicende della nostra terra,
s'inerpica nella trasformazione di una società basata sui valori originati da
una tradizione contadina e borghese post-feudale che si scontra con
l'insorgente stato unitario nato dalla occupazione Savoiarda. Non è questo il
tema che affronteremo, anzi ci occuperemo di tutt'altro. Ma sembrava utile
conoscere la semplicità di una storia che è stata sottratta agli originali
protagonisti in una girandola turbinosa di accadimenti da cui un dato emerge:
la scomparsa della borghesia materana, che aveva saputo costruire intraprese
valide e degne di rispetto se non addirittura di ammirazione, sostituita da una
classe di faccendieri ancora più abili nel maneggiare denaro che non ha saputo
costruire nulla che renda utile o edificante ricordarli. Dei primi possiamo
ancora raccontare del matrimonio tra Francesca Fragasso e Giovanni Padula, dei
secondi non varrà nemmeno la pena ricordare i nomi.
Ringraziamenti:
Un
caro ringraziamento alla memoria del Prof. Vincenzo Valicenti che ho avuto la
fortuna di conoscere personalmente e l'onore di godere della sua considerazione
e, ancor più, della sua amicizia.
Ringrazio,
caramente, i soci "ribelli" della Cerere s.r.l., ultimo baluardo di quella
borghesia illuminata e semplice da cui può rinascere una società più umana.
L'esempio degli "uomini di buona volontà" di evangelica memoria.
Nota
dell'editore
Nasce
"A ruba", una collana di instant
book con cui s'intende raccontare fatti di pubblico interesse. Accadimenti che
incidono sulla vita di tutti i giorni, sulla salute, sul portafogli di una
collettività più o meno vasta. C'è un rigore nella cronaca, una pignoleria nel
documentare, che oggi appaiono inutili se non addirittura insopportabili, tanto
siamo superficiali e ineffabili nell'affronto della realtà. "Aruba" si propone
fornire elementi di giudizio che non esauriscono i fenomeni e gli accadimenti
ma ne favoriscono la comprensione e l'affronto da uomini "più" liberi perché
meglio informati. Conoscere per deliberare, diceva Gaetano Salvemini. Ma anche conoscere
per evitare di affrontare tutto come al "Bar dello Sport", per sentito dire o
ripetere. Così troverete fatti, nomi, società, cifre e quote azionarie. Tutto
quanto di utile e documentato la cronaca può offrire. Il resto ce lo dovete
mettere di vostro. Nessuno potrà mai sostituirsi alla responsabilità personale
che ciascun uomo ha difronte alla propria vita ed alla costruzione di una
società più giusta, degna di ricevere l'appellativo di civile prima ancora che
democratica.
"Le
mani in pasta... ed anche altrove": Guida alla lettura
Il
libro riprende le vicende di cronaca degli ultimi anni, datandole
puntigliosamente. Sono tante le circostanze che suscitano interesse e, spesso,
un'ironia amara che ci risparmia la teoria dell'indignazione e della contumelia
che pur, forse, non andrebbe evitata sempre e comunque. Non capita spesso che
un gruppo di lavoratori russi, privi di visto, smontino una intera fabbrica
(finanziata con i soldi pubblici arrivati dopo il disastroso terremoto del
1980) e se ne portino i pezzi nella Santa Madre Russia sotto gli sguardi inermi
di magistrati, sindacalisti e Finanzieri imbelli. Sconcertante l'espressione
del magistrato: "per fortuna non c'era l'aflatossina", che si affrancava dalla
ricerca della ocratossina, sostanza tossica, terafogena e cancerogena,
segnalata in una partita di grano giunta anche a Matera. Per giungere al gran
finale, quando il Commissario Prefettizio delibera, a pochi giorni dalla
scadenza del suo mandato, nuovi orientamenti in materia di destinazione urbanistica.
Un affare per centinaia di miliardi di lire, una scelta di straordinaria
amministrazione assunta senza averne i poteri?
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