Il
sindaco di Tursi Salvatore Caputo ha scritto una lunga lettera, anche
dettagliata sul piano storico, al prof. Guido Rossi, presidente di
Telecom Italia, per "evidenziare il problema del servizio comunale
di connessione alla rete con la banda larga o Adsl e al contempo per
richiedere un incontro in tal senso, con cortese sollecitudine".
Dopo la nota del 12 giugno scorso, di analoga sollecitazione, seguita
da un ambiguo silenzio della società telefonica, il Sindaco
ritiene che "alcune sostanziali novità siano state acclarate
da approfondimenti effettuati in questi mesi, comunque tali da
richiedere quantomeno un confronto per adeguate informazioni
ufficiali".
Sul sito aziendale
(www.wholesale-telecomitalia.it/wsintranet/ContOP /Home%20News/2005-10-19%20Pianificazione%20*
CVP*.xls),
infatti, era stata resa nota la pianificazione da parte della società
Telecom "di
portar la banda larga a Tursi al massimo entro la fine dell'anno
2005, con copertura
del servizio CVP simmetrico e con velocità di accesso fino ad
8 Mbit/s".Scrive
Caputo: "Questo atteso annuncio aveva acceso speranze nei tanti
giovani, studenti e lavoratori, categorie commerciali e produttive,
oltre che nella moltitudine dei semplici cittadini, che per motivi di
lavoro, interesse o svago, vogliono vivere al passo con i tempi e non
in differita. Tanto più che comuni limitrofi (nel senso
proprio: con noi confinanti), sono stati beneficiati dalla
programmazione espansiva del servizio, mentre, con tremenda beffa,
Tursi è stata prima inserita e poi esclusa proprio negli
interventi previsti per il 2006, a nostro giudizio senza una attenta
valutazione di merito relative alle potenzialità
dell'iniziativa. Nel colloquio che spero possa svolgersi presto,
non si mancherà di sottoporre alla Sua attenzione l'analisi
dettagliata degli indicatori economici locali, che giustifichino
l'investimento e la sua redditività".Nell'articolata
nota, il sindaco Caputo fa rilevare che "sono molte, importanti ed
autorevoli le ragioni che sostanziano con fondamento la richiesta
per la Città di Tursi. L'attuale rilevanza deriva
dall'essere il territorio tursitano da sempre legato fortemente
all'economia e alla secolare produzione agricola e agrumicola in
particolare, essendo pure sede della millenaria Diocesi di
Tursi-Lagonegro (è tra le più grandi d'Italia per
estensione, dal mar Jonio al Tirreno, includendo 39 comuni e 140.000
abitanti). Inoltre, hanno sede a Tursi la Comunità montana
Basso Sinni (che comprende anche i comuni di Colobraro, Nova Siri,
Rotondella, San Giorgio Lucano, Valsinni), il Distretto Notarile e il
Distretto Sanitario della Asl 5 di Montalbano jonico, oltre alla
Caserma dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato,del Nucleo
della Polizia ittico-venatoria della Provincia di Matera e del
servizio di soccorso"118". Senza sottovalutare che ben oltre
mille studenti, alcune centinaia provengono dal circondario,
frequentano ogni giorno le scuole tursitane (dell'infanzia,
Primaria, Secondaria di I° Grado, Istituto tecnico commerciale e
per geometri e tecnici del turismo, Ageforma provinciale di
formazione professionale).Insomma,
conclude Caputo, "ritenuta suscettibile di ripensamento la
stranezza dell'esclusione, confidiamo nell'acutezza manageriale
del Prof. Rossi, per riparare quello che ai tanti cittadini
interessati è apparso un torto, che lede il nostro diritto di
vivere, al pari di altre comunità, con pienezza esistenziale
nella modernità dei nostri tempi".
Città di Tursi - Ufficio stampa
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