LETTERA DEL VESCOVO
MONS. NOLÈ AI CARISSIMI CRISTIANI E CITTADINI DI NOVA SIRI
Carissimi
cristiani e cittadini di Nova Siri,
in seguito alle ultime
notizie poco edificanti circa presunte discriminazioni, ingiurie o ingiustizie
subite da P. Riccardo, in quanto extracomunitario, ad opera di alcuni suoi
Confratelli e addirittura dal vescovo, e rimbalzate al disonore della
cronaca su un'emittente radiofonica privata, sento il bisogno di rivolgermi
direttamente a voi con l'affetto di padre e la fermezza di Pastore.
So bene che i fatti
spiacevoli sono accaduti nella Comunità di Nova Siri Paese, e non solo in
questi ultimi giorni, ma siccome sono conosciuti e commentati anche alla Marina
e alcuni Sacerdoti operano allo Scalo, ho ritenuto opportuno scrivere ad
ambedue le Comunità dell'unico Comune.
Anzitutto va chiarito (pensavo
che già lo fosse, dopo tanti anni di permanenza in mezzo a voi dei Sacerdoti -
Religiosi della Fraternità Missionaria di Maria del Guatemala!) che i
Sacerdoti extracomunitari non possono assumere l'ufficio di Parroco in Italia,
fin quando non ottengono la cittadinanza italiana, essendo i Parroci Pubblici
Ufficiali e Rappresentanti Legali presso lo Stato. Ecco perché, sia con P.
Edwin che con P. Riccardo c'è stato bisogno di avere un Amministratore nelle
persone di don Michele, P. Savino, don Vincenzo e ora don Antonio. E ciò in
perfetta armonia con le persone interessate.
Ma, evidentemente,
qualcuno, in mala fede, ha voluto pescare nel torbido, facendo passare un atto
legale e dovuto, per discriminazione! Con S. Paolo «Vi prego, fratelli, di
avere riguardo per quelli che faticano tra voi, che vi fanno da guida nel
Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e amore, a motivo del
loro lavoro. Vivete in pace tra voi. Vi esorto, fratelli: ammonite chi è
indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole,
siate magnanimi con tutti. Badate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma
cercate sempre il bene tra voi e con tutti. Siate sempre lieti, pregate
ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è la volontà di
Dio in Gesù verso di voi» (1Ts 5, 12 ss).
Di fronte a queste parole,
ognuno faccia un esame di coscienza davanti a Dio e agisca di conseguenza.
Mentre rinnovo la mia
stima incondizionata e la mia fiducia piena ai suddetti Sacerdoti, fatti
oggetto di una campagna denigratoria e calunniosa, richiamo con fermezza
alle proprie gravi responsabilità coloro che turbano la pace, la serenità e
l'unità del popolo di Dio, con insinuazioni, accuse gratuite, sospetti e
allusioni sui vostri Sacerdoti che con tanto amore, passione, dedizione e
generosità lavorano in mezzo a voi e per il vostro bene.
Sono convinto che voi non siete
così! Non vi ho conosciuti così!
Infatti c'è chi sostiene
che gli autori di tali accuse non sono di Nova Siri Paese, chi invece ritiene
che proprio all'interno c'è qualcuno che irresponsabilmente riferisce in
maniera distorta e interessata mezze notizie e intere falsità; una cosa è
certa: chi semina vento, raccoglie tempesta!
Pertanto, vi scongiuro, nel
nome di Dio, difendete la vostra Comunità da chi la vuole distruggere
dividendola al suo interno, siate orgogliosi della vostra fede, non
lasciatevi rubare la serenità da chi semina zizzania, non permettete che
si offenda la carità e si distrugga la comunione che regna tra di voi, non
date credito a sospetti e a insinuazioni! Isolate moralmente e fate uscire
allo scoperto chi diffonde menzogna e sparge falsità. Se necessario e lo
ritenete opportuno, segnalate alle Autorità competenti chi viola la legge e
offende la verità. Siate protagonisti e custodi gelosi del vostro bene più
grande che è la carità; circondate di affetto, stima e solidarietà tutti i
vostri sacerdoti, così duramente provati !
Quanto sono attuali le
parole di S. Pietro che oggi rivolgo ai Sacerdoti ingiustamente accusati: «E
chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? Se poi doveste soffrire
per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non
turbatevi, ma adorate il Signore nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a
chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia
fatto con dolcezza e rispetto, con una
retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi,
rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in
Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il
bene che facendo il male». (1Pt 3, 13 ss)
Con S. Paolo dico a tutti:
«Io sono fiducioso per voi, nel Signore...ma chi vi turba subirà la condanna,
chiunque egli sia. Se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la
legge. Del resto sono ben note le opere della carne: inimicizie, discordia,
gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie e cose del genere. Riguardo a
queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il
regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità,
benevolenza, bontà, mitezza, dominio di sé.» (Gal 5, 10 ss).
E con S. Pietro vi
ammonisco: «E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei
dolori gli uni degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili.
Non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il
bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la
benedizione.
Chi infatti vuole amare la
vita e vedere giorni felici trattenga la lingua dal male e le labbra da parole
di inganno, eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua, perché
gli occhi del Signore sono sopra i giustie le sue orecchie sono attente alle loro
preghiere ma il volto del Signore è contro coloro che fanno del male». (1Pt.
3,8 ss).
Carissimi, in segno di
comunione tra di voi e come gesto di riparazione per il tanto male arrecato ai
sacerdoti ingiustamente accusati, indìco per venerdì 27 marzo p.v. una
giornata di adorazione eucaristica silenziosa (che inizia al mattino
con la celebrazione Eucaristica e si conclude alla sera con la
Via Crucis) nelle due Chiese parrocchiali di Nova Siri,
invitando tutti a implorare dal Signore per la vostra Comunità il dono grande dell'unità e
dell'amore fraterno, per i fratelli che hanno sbagliato misericordia e
conversione del cuore.
Su tutti invoco la
benedizione del Signore e la materna protezione di Maria SS.ma, in fiduciosa
attesa di sentire sempre buone notizie da voi e su di voi!
Il vostro Vescovo
Tursi, terza domenica di
Quaresima 2009
TRE DOMANDE A MONS. NOLÈ SUI FATTI DI NOVA SIRI
Domanda: Eccellenza, in questi
ultimi giorni una radio privata la sta attaccando duramente perché lei avrebbe
discriminato alcuni Sacerdoti, tra i quali P. Riccardo, sudamericano che opera
a Nova Siri Paese, non incardinandolo nella sua Diocesi dopo molti anni che è
da noi. Sappiamo che ha scritto anche una Lettera accorata ai Cristiani di Nova
Siri, a difesa dei Sacerdoti e chiedendo una giornata di preghiera. Cosa ci può
aggiungere in merito?
Mons. Nolè: A parte il fatto che potrei anche ritenerlo un onore essere attaccato e
offeso da certi mezzi di comunicazione (come dice il Vangelo di S.
Matteo:"Beati voi quando vi insulteranno,vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed
esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli") , in realtà non devo
difendermi da nulla, perché le accuse, per quanto mi hanno riferito, per me
sono tutte false e tendenziose. Mi dispiace per i Novasiresi, popolo
tranquillo, laborioso, serio e fedele, che si vede rovesciare addosso, tramite
le accuse ai suoi Pastori, fiumi di insinuazioni, allusioni, menzogne, senza
capirne il perché ! Perciò ho pensato di scrivere direttamente a loro,
invitandoli ad essere vicini, insieme a me, ai sacerdoti duramente e falsamente
accusati e a rispondere con l'unica arma che il cristiano possiede, la
preghiera e la pazienza.
D.: E della mancata
incardinazione cosa dice?
R.: Anche questo è un falso
problema, anzitutto perché P. Riccardo non mi ha chiesto di essere incardinato
nella nostra Diocesi, ma di trascorrere ancora alcuni anni da noi, per precisi
motivi personali, cosa che gli è stata concessa, prima per tre anni (2005-2008)
e poi per due (2008-2010), e inoltre perché non essendo un sacerdote diocesano,
ma Religioso, deve vivere in una Comunità Religiosa insieme ad altri Religiosi
e non in una Diocesi.
D.: Ci può spiegare meglio...
R.: P. Riccardo
è venuto nella nostra Diocesi nel lontano 1995, come Membro della Fraternità
Missionaria di Maria, insieme ad altri Religiosi e il Vescovo di allora lo
collocò nella Comunità di Nova Siri Paese. Nel 2005 il loro Superiore Generale
ha chiuso questa presenza, richiamando i Religiosi in altro luogo, sempre a
vivere in Comunità, come prescrive la loro Regola. P. Riccardo mi chiese di rimanere, come ho detto, prima tre anni e poi
due, per espletare la pratica di cittadinanza italiana alla Prefettura di
Matera e per completare alcune cure iniziate da noi. Il suo Superiore Generale
ed io abbiamo dato risposta positiva e P. Riccardo è ancora qui per tali
motivi. Il resto sono solo accuse gratuite, illazioni e congetture ad uso di
qualcuno che ama pescare nel torbido.
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