La consigliera
provinciale Nunziata Marzano interviene sul Piano di
dimensionamento scolastico della Provincia di Matera
Matera - "Il piano di dimensionamento scolastico,
recentemente approvato dal Consiglio Regionale, sembra aver eretto,
ingiustificatamente, un muro del pianto. Da qualche giorno gli interventi sul
tema si sprecano a confermare che la
campagna elettorale si è avviata sotto i peggiori auspici. Tutti si stanno
cimentando nell'arte dell'esternazione. Scrive il personale scolastico e i
sindaci, scrivono coloro che non si ritengono soddisfatti e scrivono anche
coloro i cui desideri risultano esauditi dall'approvazione del piano. Abbiamo
letto gli interventi di chi il Piano lo conosce bene, ma abbiamo letto anche le
critiche di chi non lo conosce affatto. Insomma, è talmente elevata la
confusione che si rischia di perdere di vista gli obiettivi". A dichiararlo è
la consigliera provinciale del Partito democratico, Nunziata Marzano,
che è ritornata sull'argomento dopo le polemiche suscitate dall'abbandono
dell'aula del consiglio provinciale da parte del gruppo politico di cui fa
parte.
"Gli
obiettivi - ha proseguito Marzano - erano quelli di disegnare un nuovo assetto scolastico nella
regione. Frutto, questo, di una riforma voluta dal governo Berlusconi e da noi
duramente contestata. Le numerose
interlocuzioni con le autorità scolastiche e con il personale, con gli
amministratori e i sindacati hanno prodotto un documento ampiamente condiviso
che la giunta ha approvato e che il consiglio ha ratificato, seppure con
qualche distinguo. Per questo appaiono incomprensibili le polemiche suscitate
ed inopportuno l'ordine del giorno presentato da alcune forze politiche. Un
ordine del giorno finalizzato ad accentuare la confusione ed a contestare un
provvedimento regionale che, almeno per la Provincia di Matera, ne ha condiviso
l'impostazione. Sostenere oggi che il Piano regionale ha disatteso le
indicazioni dei territori, è ingeneroso e fuorviante. Ancor più per il fatto che
nella proposta licenziata dalla giunta regionale, in una delle aggregazioni
ipotizzate era stato individuato San Mauro Forte, come sede del Distretto.
Quale ignota strategia - si chide l'esponente del Pd - ha indotto coloro che
sono stati auditi dalla commissione, e che ora pretendevano di imporre un
ordine del giorno, a giocarsi questa opportunità? Occorre senso di
responsabilità nel decidere il destino dei cittadini e le aggregazioni
scolastiche non possono essere il risultato di un gradimento personale o di una
più o meno velata simpatia politica per questo o per l'altro comune. Tantomeno
- ha concluso - si poteva disegnare un
assetto scolastico nell'ottica di futuri sconvolgimenti infrastrutturali
o di catastrofici scenari demografici. Ritengo che si sia avuta grande
considerazione per i problemi di ognuno ma, nel raccogliere le indicazioni
della riforma Gelmini, si è tenuto conto delle aree svantaggiate, delle
omogeneità territoriali e anche delle prospettive di sviluppo, auspicabile, per
ogni territorio".
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