IL SILENZIO SUL PARCO DEI
CALANCHI ED IL SITO NAZIONALE DELLE SCORIE RADIOATTIVE
La
OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento territoriale
di Associazioni, Movimenti, Comitati e Cittadini torna a chiedere per
l'ennesima volta all'Assessore regionale all'Ambiente, Tutela del Territorio e
Politiche della Sostenibilità, Vincenzo Santochirico l'istituzione del Parco
Regionale dei Calanchi.
Tra
i motivi principali di questa nuova richiesta urgente - evidenzia la OLA -
alcune recenti indiscrezioni trapelate sulla stampa nazionale che indicano nei
calanchi materani il sito ove realizzare il Deposito Unico delle Scorie
Radioattive di II e III categoria (ingegneristico e di superficie) a cui sta
lavorando un apposito Gruppo di Lavoro di cui fanno parte l'ing. Arnaldo Vioto
- ministero Sviluppo economico; il dott. Raffaele Ventresca - ministero
dell'Ambiente e tutela del territorio e del mare; il dott. Paolo Rossi -
ministero della Salute; il dott. Massimo Scuderi - Regione Basilicata; l'ing.
Domenico Savoca - Regione Lombardia; l'ing. Elisabetta Sossich - Regione
Piemonte; l'ing. Roberto Morandi - Regione Veneto; il dott. Corrado Pantalone -
Regione Marche; il dott. Italo Giulivo - Regione Campania; l'ing. Piero Risoluti
- ENEA; e l'ing. Giuseppe Pino - APAT.
Già
negli anni Sessanta, l'Agip nucleare e l'ex Cnen (oggi Enea) avevano
individuato nei territori tra Craco, Stigliano e Ferrandina la possibile area
dove allocare il deposito delle scorie radioattive italiane. Più di recente
l'Enea ha individuato i Calanchi lucani negli oltre 100 possibili siti idonei
per ospitare il deposito unico delle scorie radioattive italiane, che secondo
il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà essere ingegneristico e di
superficie con possibilità di stoccare, oltre ai rifiuti radioattivi di II
categoria, anche quelli di III categoria (quelle a più lunga radioattività),
nonché il combustibile riprocessato proveniente dalle ex centrali atomiche
italiane.
La
OLA, nel ricordare all'esponente del governo lucano come già i documenti di
programmazione dei precedenti governi regionali indicavano i Calanchi quale
sede del parco naturale regionale, fa presente come già nell'area esistano
problematiche riferite allo smaltimento illegale di rifiuti che investe anche
la limitrofa area industriale della Val Basento ma anche di rifiuti
radioattivi, così come sembrerebbe acclarare le dichiarazioni del pentito di
mafia rese al settimanale L'Espresso.
A
Montalbano Ionico, la comunità si è interrogata sul progetto di valorizzazione
dell'area naturalistica che, a parte la frenetica organizzazione di convegni,
tavole rotonde, incontri tematici con politici, nulla ha prodotto di concreto
lasciando nel degrado le grandi potenzialità paesaggistiche, storiche e
naturali capaci di rilanciare l'economia dei piccoli centri che invece
continuano a spopolarsi, nel silenzio delle istituzioni che sembrano
abbracciare il perverso disegno di farne una mega-pattumiera di rifiuti.
Tutto
ciò non può e deve lasciare indifferenti i Lucani, soprattutto la classe
politica regionale e l'assessore all'Ambiente Vincenzo Santochirico che
nostante si sia dichiarato favorevole all'istituzione del parco dei calanchi
non ha promosso in questi anni alcun disegno di legge assumendosi così, con il
silenzio sulla questione, una grave responsabilità nel caso che le
indiscrezioni sull'ubicazione del sito delle scorie radioattive nei calanchi vengano
confermate ufficialmente in sede governativa.
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