La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento
territoriale di Associazioni, Movimenti, Comitati e Cittadini - chiede
all'Assessore regionale all'Ambiente, Tutela del Territorio e Politiche della
Sostenibilità, Vincenzo Santochirico, di accelerare l'istituzione del Parco
Regionale dei Calanchi. Tra i motivi principali di questa richiesta urgente -
evidenzia la OLA - la presenza di alcuni studi che individuerebbero quest'area
come possibile sito per la realizzazione del "cimitero" delle scorie
radioattive italiane. Già negli anni Sessanta, infatti, l'Agip nucleare e l'ex
Cnen (oggi Enea) avevano individuato nei territori tra Craco, Stigliano e
Ferrandina la possibile area dove allocare il deposito delle scorie radioattive
italiane. Più di recente l'Enea ha individuato i Calanchi lucani negli oltre
100 possibili siti idonei per ospitare il deposito unico delle scorie
radioattive italiane, che secondo il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà
essere ingegneristico e di superficie con possibilità di stoccare, oltre ai
rifiuti radioattivi di II categoria, anche quelli di III categoria (quelle a
più lunga radioattività), nonché il combustibile riprocessato proveniente dalle
ex centrali atomiche italiane. La OLA, nel ricordare all'esponente del governo
lucano come già i documenti di programmazione dei precedenti governi regionali
indicavano i Calanchi quale sede del parco naturale regionale, fa presente come
già nell'area esistano problematiche riferite allo smaltimento illegale di
rifiuti che investe anche la limitrofa area industriale della Val Basento ma
anche di rifiuti radioattivi, così come sembrerebbero acclarare le
dichiarazioni del pentito di mafia. Di recente, a Montalbano Ionico, la
comunità si è interrogata sul progetto di valorizzazione dell'area
naturalistica che, a parte la frenetica organizzazione di convegni, tavole
rotonde, incontri tematici con politici, nulla ha prodotto di concreto
lasciando nel degrado le grandi potenzialità paesaggistiche, storiche e naturali
capaci di rilanciare l'economia dei piccoli centri che invece continuano a
spopolarsi, nel silenzio delle istituzioni che sembrano abbracciare il perverso
disegno di farne una mega-pattumiera di rifiuti. Tutto ciò non può e deve
lasciare indifferenti i Lucani.
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