Dall'Ola
di Basilicata riceviamo questa traduzione di un articolo del Financial Times che ci fa capire di un possibile
destino gassoso per la Basilicata. Un grande deposito di
stoccaggio per speculazioni internazionali sul prezzo del gas russo.
"VA
DOVE TI PORTANO IL GAS" FINANCIAL TIMES - PUBLISHED: SEPTEMBER 10 2008
US and Italy
ties strained - By Guy Dinmore in Rome
trad. stralci - http://www.osservatoriosullalegalita.org/
Silvio Berlusconi, l'alleato prediletto,
tenuto in considerazione per il suo sostegno all'invasione degli Stati Uniti in
Iraq, è diventato una fonte di irritazione per l'amministrazione Bush nella
gestione dell'invasione russa della Georgia.
Lo scrive il Financial
Times che
spiega come ieri, a Roma, nonostante il rituale scambio di convenevoli tra Dick Cheney e Silvio Berlusconi, al
momento della lettura delle rispettive dichiarazioni, si sia percepita una
certa tensione nelle relazioni tra Stati Uniti e Italia.
Cheney
ha condannato con decisione "i tentativi unilaterali di modificare
attraverso l'uso della forza militare i confini internazionalmente riconosciuti
della Georgia", e ha ripetuto che la
NATO
aveva raggiunto un accordo per un possibile ingresso di Georgia e Ucraina. Ma
Berlusconi, sebbene la delegazione degli Stati Uniti, in Italia da cinque
giorni, avesse cercato di ottenere da lui una dichiarazione di sostegno,
rispondendo a Cheney, che intanto si guardava le scarpe, non ha pronunciato
nemmeno una parola di critica contro la
Russia.
Il
premier italiano ha dichiarato di aver cercato di illustrare a Cheney il suo
personale successo nel tentativo di attutire l'impatto di "quello che è
accaduto in Ossezia e poi in Georgia" e ha sottolineato l'importanza di
confermare il Consiglio Nato-Russia, il forum congiunto da lui varato nel 2002
con il Presidente George W. Bush e
l'allora Presidente russo Putin.
Secondo Guy Dinmore,
l'inviato del quotidiano britannico, i "falchi" degli Stati Uniti
sono allarmati per gli stretti legami italo-russi in tema di energia, in
particolare per l'accordo di "partnership strategica" stretto tra la
moscovita Gazprom e la semi-statale Eni nel 2006, e per il gasdotto South
Stream che dovrebbe portare il gas russo attraverso il Mar Nero.
A
detta di alcuni diplomatici europei, dei quali il Financial Times riporta le
impressioni, i falchi dell'amministrazione Bush guardano con sospetto i legami
personali di Berlusconi con il leader russo e sono preoccupati per la prossima
presidenza italiana del G8.
Mentre
"l'Italia desidera invitare Vladimir Putin al summit in Sardegna,
"gli Stati Uniti, dopo l'invasione della Georgia, hanno bloccato un
tentativo italiano di indire un incontro ordinario del Consiglio Nato-Russia.
A
Washington aumenta la preoccupazione che l'Italia stia indebolendo l'unione da
quando Franco Frattini, il ministro degli Esteri italiano, si è
recato a Mosca lo scorso giovedì, lo stesso giorno in cui Cheney si trovava in
Georgia e in Ucraina, in anticipo sui tentativi della UE per la pace, posti in
atto da Nicholas Sarkozy, il
presidente francese, che è attualmente tra i favoriti di Washington.
"L'Italia è il cavallo
di Troia della Russia in Europa", ha dichiarato un diplomatico di un ex stato
satellite dell'Unione Sovietica a proposito della dipendenza occidentale dal
gas russo.
Gli
italiani negano che Berlusconi abbia voltato le spalle all'amministrazione
Bush.
Una
dichiarazione italiana che ha suscitato l'approvazione di Cheney è stata
l'affermazione di Frattini che l'Europa ha bisogno di una strategia comune in
campo energetico e che deve presentarsi unita quando tratta con la
Russia,
la Libia e l'Algeria.
Intanto,
scrive Dinmore, "riservatamente, i responsabili italiani sostengono che
gli Stati Uniti sono l'ultimo paese titolato a tenere prediche all'Europa sui
pericoli dovuti alla dipendenza energetica e che, se Bush e Cheney presto
lasceranno i loro incarichi, lo stesso non si può dire a proposito di Putin e
del gas russo".
Viene
poi riportato il parere di Glen Howard,
direttore della Jamestown Foundation di Washington, un istituto di ricerca che
si occupa di sicurezza: "Togliete dai calcoli la variabile costituita
dall'Italia e dall'Eni e le speranze di Putin di soggiogare l'Europa da un
punto di vista energetico finiscono in soffitta".
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