Francesco
Salvatore, presidente dell'Associazione Matera2019, chiede il convolgimento dei
materani: "Solo così Matera potrà diventare Capitale Europea della Cultura"
Matera - "Ieri il Consiglio
comunale ha scritto una pagina importante nella storia culturale della città,
impegnando il sindaco e la giunta a effettuare tutti i passaggi tecnici per
valutare la possibilità di candidare Matera a Capitale Europea della Cultura.
Credo, però, che l'impegno assunto ad unanimità da tutte le forze politiche
presenti in Consiglio, avrebbe potuto essere precisato meglio, magari con una
discussione più ampia sull'intero progetto. Una chiave di volta che consentisse
ai cittadini di comprendere la portata del progetto e, quindi, la forza dell'impegno
assunto dal Comune." A parlare è Francesco Salvatore, presidente
dell'associazione culturale Matera2019, impegnata accanto al Comune nella
promozione della candidatura.
"A
parte questa piccola nota a margine - ha proseguito Salvatore - siamo soddisfatti perché, quanto meno, è stato
effettuato un altro passaggio importante verso la Candidatura. Adesso, infatti,
abbiamo le carte in regola per proseguire e, così come l'Associazione Culturale
Matera 2019 sottolinea ormai da alcuni mesi,
per istituire il coordinamento che costruirà il progetto "vincente". La
squadra che metteremo in campo, tutti insieme, dovrà essere il risultato di
sinergie positive guidate da un unico generale interesse: rilanciare la società
materana e l'intero territorio lucano".
"Il
carro si è avviato, per utilizzare una metafora tanto cara a noi materani -
ha dichiarato il presidente di Matera2019 -
e per la prima volta si è avviato solo lo scheletro massiccio, mentre la
struttura, le statue e gli addobbi floreali dovremo costruirli lungo un
percorso che durerà circa 4 anni. Dovremo metterci subito in moto per
individuare il tema, il leit motiv che dovrà contraddistinguere il
progetto. Il tema e il progetto stesso, non dimentichiamolo, dovranno avere dimensioni importanti, capaci
di proiettare Matera e i materani verso l'Europa. La prima sfida, che ci
attende già da ieri, sarà quindi quella di articolare un "sogno" in grado di far viaggiare verso
Matera interessi culturali, economici, imprenditoriali, che ne facciano la porta
di accesso per l'Europa verso il Mediterraneo".
"Ma
il carro va anche protetto. Il "carro" è della città, è dei materani. E
i materani hanno l'obbligo di sentirsi partecipi del progetto, - ha
sottolineato Salvatore - lo chiede la decisione (1622/2006/CE) della
Commissione Europea, l'unico modo per garantire effetti duraturi ad un evento
che tutto deve essere meno che un elenco di manifestazioni tra loro distinte.
Il "carro" questa volta non si strappa, né in Cattedrale, né in Piazza. Il
Titolo di Capitale Europea della Cultura deve lasciare un segno tangibile nel
tempo, deve rappresentare l'opportunità di creare un indotto turistico-cultura
sostenibile dalle radici della città, dei materani, delle nostre strade,
vecchie e nuove, dei vicinati dei Sassi come dei nuovi quartieri. Intanto
cominciamo questo viaggio restituendo il "carro" ai materani, restituendo
Matera ai suoi cittadini, il coinvolgimento nelle scelte è alla base del
successo".
"L'Associazione
Culturale Matera 2019 - ha poi concluso Salvatore - si pone come elemento di
collegamento tra le attività politiche necessarie e le attività, i laboratori
di confronto e di condivisone a cui tutte le componenti della società materana
saranno chiamate per cominciare a dare vita al progetto di candidatura. Un
seminario in questo senso è allo studio e sarà ufficializzato ne prossimi
giorni con la partecipazione di relatori di importante livello culturale
chiamati a sollecitare la discussone su quattro iniziali macro aree, da cui
scaturiranno successivamente altri seminari specifici. Si intende anche fornire
alla città maggiori informazioni sul percorso che attende Matera nei prossimi
anni".
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