Policoro,
i carabinieri ritrovano 400 piante di albicocche rubate
I
carabinieri di Policoro, al termine di intensa attività info-investigativa,
hanno deferito in stato di libertà G.
M.M. (classe 1947), agricoltore,
pregiudicato, per il reato di ricettazione di circa 400 piante di albicocche.
Le
indagini sono state avviate a seguito della denuncia di furto di circa 500
piante di albicocche, già piantate dal legittimo proprietario, un imprenditore
agricolo di Policoro, all'interno di un suo appezzamento, fatti consumati tra
la sera del 23 marzo ed il pomeriggio del giorno dopo. I militari hanno immediatamente sviluppato
una intensa attività informativa, che li ha condotti il successivo lunedì (25
marzo) nell'agro di Rotondella, precisamente in località Santa Laura,
all'interno del fondo di proprietà di un professionista originario di quel comune, affittato a G.M.M.
In quel fondo, i militari constatavano che circa 400 delle 500 piante di
albicocche oggetto di furto, erano state appena piantate e presentavano il
nastro delle operazioni di innesto dello stesso colore di quello specificato
dal denunciante relativamente alle proprie piante. Inoltre, portavano sul posto
il denunciante che riconosceva con stupore e grande soddisfazione le proprie
piante di cui aveva patito il furto, con un danno quantificabile in circa 2000
(duemila) euro, tra l'altro non coperto da assicurazione. A quel punto, ricorrendone
i presupposti di legge, i militari del comando stazione di Policoro, coadiuvati dai colleghi di
Rotondella, sottoponevano a sequestro l'intera area, denunciando in stato di
libertà alla Procura della Repubblica di Matera G. m.m., il quale riferiva di
aver acquistato le citate piante da un
ignaro venditore in Policoro, acquisto di cui non ha esibito alcuna certificazione.
Le indagini sono proseguite al fine di individuare la provenienza di circa
ulteriori 100 (cento) piante di albicocche, di diversa qualità rispetto a
quelle denunciate, messe a dimora dal denunciato all'interno del medesimo fondo
sottoposto a sequestro. Nella mattinata di lunedì 1° aprile, gli investigatori
rintracciavano un altro imprenditore agricolo di Policoro, il quale riconosceva
le altre citate cento piante quali
proprie, di cui denunciava il furto consumato in data imprecisata
all'interno di un suo fondo ubicato anch'esso in Policoro, limitrofo a quello
del primo denunciante. L'operazione conferma
l'impegno dell'Arma nell'intensificazione dell'attività repressiva nel
territorio di Policoro per contrastare, in particolare, i reati contro il
patrimonio.
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