Poste, lo Stato generale della Cisl Poste si mobilita: si andrà al
referendum
Il momento difficile che
sta vivendo Poste Italiane è, ormai, palpabile. A tutti i livelli, in
produzione, come nei settori strategici ed operativi, si respira un'aria di
crisi e di restrizioni.
L'azienda più grande d'Italia,
quella che fino a qualche tempo fa era avviata sulla strada della piena
privatizzazione, perde colpi. E, come se non bastasse giungono anche segnali
poco incoraggianti dal fronte sindacale. La componente sociale è nettamente spaccata
in due. Cgil , Uil e Sailp da una parte, Cisl, Failp ed Ugl dall'altra. Nei
giorni scorsi si è tenuto un esecutivo nazionale dell'Slp-Cisl, il sindacato di
categoria che riscuote più consensi. Dalle parole di Domenico Luglio,
segretario regionale Slp-Cisl di Bas il icata, presente all'incontro, il
resoconto del summit.
<<I
segretari regionali del Slp-Cisl, convocati a Roma il 16 Luglio 2008, in concomitanza
dell'incontro con l'Azienda sul "Premio di risultato", hanno dibattuto insieme
alla segreteria Generale sullo stato della vertenza in atto e sulle azioni
conseguenti da adottare su tutto il territorio nazionale insieme alla Failp e
all'Ugl.
Il
gruppo dirigente della Cisl stigmatizza il comportamento aziendale che, con
atteggiamenti discutibili, ha di fatto distrutto il tessuto delle Relazioni
Industriali Centrali, faticosamente costruito negli anni, e che sarà foriero di
tensioni e di scontri in tutti i settori di Poste Italiane a partire dal
prossimo mese di settembre.
Di
fronte alle condizioni di grave disagio in cui versano gli sportellisti
all'interno degli Uffici, Slp-Cisl ribadisce convintamene la scelta
dell'Organizzazione di non firmare l'accordo sugli "Organici degli Uffici
Postali" in quanto non offre certezza di esigibilità e di oggettivo riscontro
attraverso i Cluster degli Uffici. La difficoltà di tenere aperti tutti gli
uffici e di erogare con regolarità le ferie estive a tutto il personale è la
dimostrazione palese della negatività dell'accordo stesso.
A tal fine, anche per fare chiarezza tra le organizzazioni sindacali,
si condivide la scelta di indire, secondo le norme contrattuali e la legge 300,
un Referendum tra la categoria degli sportellisti affinché i lavoratori
si pronuncino sull'accordo del 13 giugno 2008. Nelle more il gruppo dirigente
della Cisl presiederà tutti i territori, allertando gli Uffici Legali della
Confederazione, al fine di rimuovere, anche in via giudiziaria, eventuali
comportamenti in violazione delle norme contrattuali e delle leggi vigenti.
Slp-Cisl,
riconfermando il giudizio positivo sulla sanatoria degli ex CTD ricorsisti, che
ha recepito tutte le richieste di Cisl, Failp e Ugl avanzate nella riunione del
25 giugno scorso, biasima il comportamento dell'Azienda per aver
provocatoriamente convocato la riunione il giorno 10 luglio, nonostante la
preannunciata e motivata assenza per motivi organizzativi di Cisl, Failp e Ugl.
Viene
inoltre giudicato strumentale e incomprensibile il comportamento della
delegazione aziendale che si è rifiutata, in data odierna, di aprire la
discussione sul "Premio di risultato" durante la riunione regolarmente
convocata e con la presenza di tutte e sei le organizzazioni sindacali di
categoria. Di fronte a una così palese violazione delle normali regole in
Poste Italiane ed al fine di evitare ulteriori e gravi ripercussioni negative
sull'andamento dell'Azienda che versa già in cattive condizioni, la Cisl
ritiene necessario investire della questione il Governo nelle persone del
Ministro Azionista e del Ministro Regolatore.
Infatti
la Cisl è fortemente preoccupata sulle condizioni finanziarie di Poste Italiane
e sulla qualità, ormai scadente, dei servizi postali erogati ai cittadini. Il
blocco degli investimenti, della formazione, delle missioni, delle opere di
sicurezza e di qualsiasi altra attività, insieme alla chiusura di uffici
postali marginali e alla svendita del residuo patrimonio immobiliare è solo un
malcelato tentativo di nascondere le difficoltà di una Azienda che non tira
più. Il crollo dei ricavi e dei volumi, nel settore della posta, evidenzia come
Poste Italiane perda progressivamente quote di mercato in assenza di progetti e
di azioni tese al suo rilancio. L'esaurimento anche della spinta propulsiva dei
servizi finanziari, causata non solo dalla crisi economica dei nostri cittadini-clienti,
fa scattare un allarme di generale e che non rimanere al chiuso di una Azienda
avvitata ormai su se stessa.
Per
tali motivi il gruppo dirigente della Cisl Poste r il ancia l'idea di tenere,
nel mese di settembre, un Convegno Nazionale pubblico sullo stato di salute
reale della più grande Azienda di servizi del Paese che non può finire come
l'Alitalia, allorquando ci sarà la liberalizzazione dei servizi postali
prevista fra due anni.
Per le ragioni sopra esposte è necessaria una capillare sensibilizzazione
e mobil itazione dei lavoratori che, ancora una volta, come in passato, saranno
chiamati a difendere la loro Azienda ed arrestarne il declino irreversibile.
Analoga sensibilizzazione va svolta nei confronti di tutti i
Parlamentari Italiani, nei vari territori, affinché promuovano azioni politiche
a sostegno di un servizio vitale per le loro comunità.
Al
Segretario Generale della Cisl Bonanni chiediamo l'intervento incisivo della
Confederazione a sostegno e in difesa dei lavoratori postali>>.
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