L'enigma del vero Percorsi del realismo in Italia, 1870 - 1980
A cura di Laura Gavioli, dal
14 Novembre 2008 al 15 Febbraio 2009 Galleria
Civica di Palazzo Loffredo, Potenza.
Un centinaio di opere tra dipinti, sculture, disegni arricchiranno la
Mostra
promossa all'Amministrazione Comunale di Potenza-Città Cultura che sarà allestita
nella Galleria Civica di Palazzo Loffredo. Interrogativi,
sfide e conflitti nel rapporto tra l'artista e la realtà saranno il tema de
"L'enigma del vero, percorsi del realismo in Italia, 1870-1980.
La rassegna, curata da Laura Gavioli, è impostata sul
piano della ricerca e intende valutare, attraverso tematiche sviluppate nelle
sezioni preposte, come l'idea del vero, e soprattutto il rapporto dell'artista
con il problema della rappresentazione della realtà, abbia rappresentato uno
dei temi fondamentali dell'arte dagli ultimi decenni dell'800, attraverso il
'900, fino alle espressioni sviluppate dagli artisti contemporanei. Nei
secoli il rapporto tra l'artista e la realtà si è modificato profondamente;
dagli ultimi decenni del Romanticismo alla fine degli anni Settanta del
Novecento, termini temporali di questa mostra, il concetto di realtà ha assunto
un significato sempre più relativo lasciando prevalere nel tempo il primato
dell'artista con le sue idee, i suoi tormenti e le sue ossessioni.
Alla fine dell'Ottocento, anche per l'avanzare della
ricerca scientifica, destinata ad influenzare soprattutto la pittura, con
riferimento non solo alla scoperta della fotografia ma alle problematiche
relative alla composizione e scomposizione del colore e alla psicologia, si
apre un confronto eccitante con il vero caricando l'arte di nuove prospettive e
concedendo all'artista un approccio più razionale ed interpretativo del dato
della realtà.
Pur non trascurando
il procedere storico, la mostra, proprio per liberare la ricerca dai rischi di
una elencazione di autori e fenomeni artistici già conosciuti e studiati,
sceglie il metodo delle sezioni tematiche per focalizzare un approccio originale
e stimolante alle problematiche messe in campo.
1- Le sfide della realtà tra Ottocento e primo Novecento
2- Realismi magico, Novecento e anti Novecento
3-Arte e ideologia, il dopoguerra
4- Consumo della realtà e realtà del consumo
5- Obiettivo non obiettivo. Dialoghi tra arte e
fotografia
L'andamento della mostra dunque rispetta il procedere
storico attraverso le sezioni, come un ideale filo di Arianna, ma restringe
l'analisi dei "realismi" esclusivamente agli artisti scelti e ad una loro opera
precisa portata in mostra per evitare qualunque pretesa esaustiva
dell'argomento oppure qualunque confronto con le numerose esposizioni tematiche
già realizzate, e quindi non ricalcare ricerche su fenomeni artistici già
conosciuti e studiati. L'approccio al tema
dell'artista e del vero è qui condotto in presa diretta, fresco e stimolante,
più incline a sollevare dubbi e a puntare su incertezze e contraddizioni che ad
esprimere rassicuranti ipotesi.
La
mostra, curata
da Laura Gavioli con la collaborazione di Flavia Matitti, Francesca
Romana Morelli, Valerio Rivosecchi, Giovanna Caterina De Feo, Stefano Fugazza, si concentra su questo
tema de L'enigma del vero, conducendo il visitatore attraverso un'affascinante
esperienza che si snoda nell'ambito di cinque sezioni. Frutto di
un'impostazione originale, il percorso rispetta un andamento storico e
cronologico con un centinaio di opere di altrettanti artisti tese a focalizzare
l'evoluzione della cultura figurativa italiana dagli ultimi decenni
dell'Ottocento, attraverso il Novecento (fino agli anni settanta), con un
approccio anche alle problematiche del contemporaneo, nell'ultima sezione che
riguarda il rapporto tra la pittura e la fotografia.
La
prima sezione, La sfida della realtà tra fine Ottocento e primo Novecento, è a
cura di Stefano Fugazza, il quale concentra l'attenzione su come sia possibile
l'assoluta aderenza al vero, cioè come si possa realizzare "la rappresentazione
del fatto così come si era effettivamente svolto", tema trattato nel suo saggio
intitolato Il vero come retorica e come ricerca sincera. Con la presenza in
mostra di opere emblematiche dell'800, da Gemito a Mancini, da Ximenes a Toma,
da Pellizza da Volpedo, Fattori, Nomellini, Michetti, Barbella, Morbelli e
altri autori, fino al volgere del '900, con Balla, Sironi, Sartorio, Andreotti.
La
seconda sezione Realismo magico, Novecento e anti Novecento è curata da
Giovanna Caterina de Feo e comprende il periodo tra gli anni '20 e la fine
della seconda guerra mondiale, tempo in cui "l'approccio degli artisti verso la
realtà che li circonda si manifesta con modalità e contenuti molto diversi. Ciò
si intuisce dal fatto che gli stessi protagonisti nell'utilizzare il termine
realismo hanno sempre sentito il bisogno di accostarlo ad un altro aggettivo...
"ideista", "magico", "sintetico"... Si dibatte su come rappresentarla, la
realtà, ma anche su quale realtà rappresentare." Da qui la scelta di artisti
con grandi capolavori degli anni venti come sono le opere di Ferrazzi,
Dudreville, Guidi, Oppi, Socrate, Levi, Morandi, Donghi, Manzù, Messina e
infine le opere degli anni trenta di Cagnaccio, Casorati, Pirandello, Severini,
Sassu che chiudono la sessione.
Realismo
e ideologia, il dopoguerra è la sezione condotta da Valerio Rivosecchi che cita
nel titolo del suo saggio la frase di Renato Guttuso "Tempi pericolosi ma
straordinari". L'ansia di "stabilire un nesso tra la ricerca artistica e la
realtà sociale e politica" amplifica e polverizza in tanti esiti le diverse
istanze estetiche ed etiche maturate negli anni trenta. Con un omaggio a de
Chirico e un preambolo sui Pittori moderni della realtà, Gregorio Sciltian,
Pietro Annigoni, Antonio Bueno, gli anni quaranta si chiudono con le opere di
Guttuso e di Birolli aprendo l'esaltante stagione del realismo del dopoguerra
con Titina Maselli e Vespignani, Migneco, Treccani, i temi della civiltà
contadina di Zigaina e l'alluvione in Polesine di Pizzinato, la Roma di Ziveri
e la ricerca molto personale di
Leoncillo e di Morlotti.
La
sezione Consumo della realtà e realtà del consumo, a cura di Francesca Romana
Morelli comprende gli anni sessanta e settanta. L'accelerazione della
circolazione delle idee, la realtà urbana e metropolitana sempre più
straniante, l'analisi dell'assenza umana, della perdita del senso delle cose
favoriscono negli artisti un nuovo rapporto con la realtà e la scoperta di
nuovi linguaggi che prendono forma nelle ricerche di Jannis Kounellis, di Piero
Manzoni, di Rotella e di Ceroli; da Schifano a Tano Festa, dalle teofanie di
Luigi Ontani alle ricognizioni di Carlo Maria Mariani, alla realtà del consumo
di Dino Boschi e di Titonel alle complesse problematiche esistenziali e sociali
di Leonardo Cremonini.
La
quinta sezione Obiettivo non obiettivo, dialoghi tra arte e fotografia, a cura
di Flavia Matitti prende in esame l'irruzione della fotografia nel panorama
della pittura, sulla metà dell'Ottocento, e gli esperimenti fotografici degli
artisti precursori nell'uso del mezzo come Pellizza e Michetti. Ma nel
contemporaneo affascina la concomitanza tra pittura e fotografia espressa da
Gianfranco Ferroni e, tra i più giovani, da Martinelli e da Barin. La sezione
presenta una serie di maestri della fotografia, da Nino Migliori a Mario
Giacomelli, da Franco Fontana ad Aurelio Amendola e Claudio Abate e Gianni
Berengo Gardin, fino alle recenti ricerche di Mimmo Jodice e Mario Cresci,
impegnati a rilevare relazioni tra figure dell'arte antica e una certa umanità
di oggi. Alcune opere magnifiche, create da Maurizio Bottoni, Luciano Ventrone,
Adelchi Riccardo Mantovani, Giuseppe Modica e Piero Guccione, completano il
percorso espositivo.
Laura
Gavioli è stata già curatrice, in collaborazione con il Polo della Cultura
della Provincia di Potenza, delle mostre: "Giorgio de Chirico-dalla Metafisica
alla Metafisica", "Ilario Fioravanti-Terracotte policrome", "Gaetano Martinez,
Sculture e Disegni", "Ernesto Ornati, Sculture", "La bella Pittura 1900-1945", "Montecitorio e la bella
Pittura",, "Cinesi! Artisti fra tradizione e presente" e in collaborazione con
il Comune di Potenza Città Cultura della mostra "Giovanni Colacicchi Onofrio
Martinelli Un Sodalizio artistico 1921 -1966", "Visionari Primitivi
Eccentrici - da Alberto Martini a Licini, Ligabue, Ontani"; "REALIDAD arte
spagnola della realtà"; "Carmelo Zotti, l'epica, il racconto, l'elegia"; Verità e bellezza: realismo
russo, dipinti dal Museo Nazionale d'Arte Lettone di Riga.
<< Sono ormai diversi anni che Potenza -ha detto il Sindaco Vito
Santarsiero- con le sue mostre, è diventata punto di riferimento nel settore
delle arti figurative, annoverata come tra le protagoniste nel panorama della
grande arte europea. Dopo aver ospitato le opere di De Chirico, Carrà, Carlo
Levi, Ilario Fioravanti, Ernesto Ornati, Gaetano Martinez e collettive quali La
Bella Pittura, Colacicchi e Martinelli, da due anni nel capoluogo lucano è
iniziato un viaggio che ha esplorato le espressioni del realismo. Realidad per
la Spagna, Verità e Bellezza per la Russia, hanno fotografato, grazie ad opere
provenienti dai prestigiosi Musei di Madrid e Riga, una realtà ed una temperie
culturale riproposta con grande successo
a Potenza, nella Galleria Civica di Palazzo Loffredo. Quest'anno, grazie
ancora al prezioso e decisivo contributo di Laura Gavioli che ha creduto ed
investito nel nostro progetto fino a far nascere un sodalizio, che ha segnato
la recente storia culturale della nostra comunità ed offerto un serio
contributo all'arte nazionale, un originale ed unico, per approfondimenti e
ricerca, viaggio nel realismo italiano che ci accompagna non solo nei nuovi
rapporti tra artisti e realtà, ma anche nelle profonde trasformazioni del
nostro Paese in un periodo importante quale è stato quello tra il 1870 ed il
1980
E'
così che nasce, si consolida e continua in particolare un affascinante viaggio nel
settore delle arti figurative che pone la Galleria Civica di Potenza tra i siti
di maggiore interesse nazionale come hanno dimostrato le migliaia di visitatori
e la forte attenzione della stampa nazionale.
L'Enigma
del Vero, Percorsi del realismo in Italia, 1870-1980 che apre una finestra sul
realismo italiano è dunque il prezioso
tassello che il Comune di Potenza appone a questo percorso che indaga nelle
origini, nella storia, e nelle tante interpretazioni del realismo nell'arte.
In
un contesto, che chiama in Italia pubblico e privato ad investire in processi
di effettiva valorizzazione e promozione di beni, talenti e attività
culturali, si colloca l'investimento
culturale della città di Potenza, tra azioni orientate al recupero della
memoria collettiva, artistica, storica, economica, istituzionale ed azioni
tendenti a porre la città al centro di iniziative culturali che affondano nella storia nazionale ed
europea per aprirsi a nuovi confronti, nuovi orizzonti, nuove e stimolanti
contaminazioni, o più semplicemente per nuove conoscenze artistiche che
arricchiscono un più ampio percorso di formazione collettiva.>>
Inaugurazione: 14 novembre 2008
ore 18.30
Teatro F.Stabile di Potenza.
Ingresso: dal martedì alla
domenica, ore 9.00 - 13.00 / 17.00 - 21.00. La mostra rimane aperta durante le
festività
Prezzo mostra: € 3,00 intero; € 1,50
ridotto (studenti fino a 24 anni, adulti oltre i 60 anni); l'ingresso per i
portatori di handicap è gratuito e avviene da Largo Duomo.
Informazioni e prenotazione visite guidate:
Galleria Civica Tel./Fax 0971-27185
Come arrivare: Per chi viaggia in auto autostrada
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Sicignano-Potenza;
autostrada A16 Napoli-Bari, uscita Candela e da qui superstrada Foggia-Potenza.
Per chi viaggia in treno Ferrovie dello Stato,
linea Roma-Potenza
UFFICIO STAMPA Loredana
Costanza
Tel.0971 415087 - fax 0971 27076 -
e-mail:
ufficiostampa@comune.potenza.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
web: www.comune.potenza.it
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