L'approssimarsi della
campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento è generalmente avvertito come
un appuntamento di svolta della politica italiana e, per noi del PD, come snodo
cruciale e di prova dell'affermazione degli ideali e dei valori del neonato
Partito Democratico e del candidato premier Walter Veltroni. La tornata
elettorale e la circostanza fondativa, con il completamento della definizione
degli assetti interni, devono significare anche in Basilicata e nelle
articolazioni territoriali un consolidamento reale e un rilancio in prospettiva
della credibilità e autorevolezza di quanti rappresentano il partito in tutti
gli ambiti politici e istituzionali, della trasparenza delle regole stabilite
per l'organizzazione ai vari livelli e di applicazione del codice etico,
soprattutto verso l'esterno, oltre alla valorizzazione della presenza femminile
di consolidata levatura.
Ne consegue, per tutti i
militanti, il massimo della onestà di intenti e delle serietà dei propositi,
anche quando la dialettica del confronto civile e democratico porta ad
esprimere alcune riflessioni e considerazioni politicamente critiche, dopo
averlo fatto regolarmente e correttamente nelle sedi opportune, e
ripetutamente. Valutazioni che non possono più essere sottaciute o minimizzate,
imponendosi un ripensamento immediato e complessivo di quanto appare come un
incipiente processo involutivo in atto nel PD di Tursi, per altro sotto gli
occhi di tutti.
- La soluzione della recente
crisi politico-amministrativa ha rappresentato un arretramento oggettivo del
quadro politico di coalizione che pure, e soltanto con quelle modalità, aveva
ottenuto la vittoria elettorale del 27 maggio 2007. La perentoria indicazione dei
quattro (su sei) assessori dimissionari, sostenuti da due consiglieri (tra i
quali lo scrivente), firmatari di una richiesta immediata di "ridimensionamento
della rappresentanza dell'(ex)Udeur in Giunta", si è di fatto trasformata in
una immotivata esclusione degli ex alleati, foriera di conseguenze non tutte
prevedibili e comunque di segno non positivo, oltre che oggettivamente destabilizzanti.
Dunque, occorre favorire la ripresa di un dialogo che si traduca presto in un ritrovato
accordo politico originario, attualizzato sul piano programmatico ed
organigrammatico.
- Non si può protrarre oltre
l'equivoco di persistenti ambiguità nel PD di Tursi, caratterizzate da
confusione doppiezza di comportamenti politici, sfociate nei comprovati voti inquinanti
provenienti dal centrodestra (ma non mancano sorprese di apporti dal
centro-sinistra). Un perverso meccanismo che ha causato deprecabili personalismi
improntati a protervia, arroganza e contrapposizione, manifestate pure apertamente
in Consiglio comunale verso il sindaco, la giunta e la maggioranza di
centro-sinistra. Non si comprende perché nessuno intervenga, a tutto danno del
partito nuovo e di coloro che lo rappresentano, sia pure con fatica e sacrifici.
- Non può essere sostenuta e
diventa inaccettabile la pressione interna al PD, tendente a oscurare la
componente già dei DS. Nella stessa deriva di mancata armonizzazione, si
inserisce il rinvio del voto per la scelta del segretario cittadino, sia pure
con una palese maggioranza, che appare ed è solo cautela capziosa e non certo
lungimirante, essendo basato il ragionamento del differimento su presupposti
dialettici nulli o poco verificabili, a prescindere dalla nobile causa
elettoralistica incombente. Come pure, non si improvvisa una classe dirigente
decentrata e periferica, in pratica semplice anello di un perverso meccanismo
cha vanifica il processo di crescita e di maturazione identitaria di ciascuno.
- L'illusione che allo stato
nascente si possa praticare con successo il metodo del ricercato consenso
unanime e ovunque nelle realtà medio piccole, causa danni a volte irreparabili,
a livello di rapporti istituzionali, politici e personali. Proprio questi
ultimi, alla fine prevalgono sulle questioni generali e riducono la politica e
la militanza ad una selettiva corsa all'accaparramento di privilegi e rendite
di comodo.
La vera novità del Partito
Democratico è, dunque, cosa diversa in termini di idealità, progettualità e
militanza. Perchè si aspetta ancora ad intervenire e a porre rimedio con
serenità, incisività e fermezza?
Salvatore Mario Ragazzo, consigliere comunale del PD
Città di Tursi - Ufficio Stampa
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