Capita in ogni paese di sorridere per frasi,
modi di dire, insulti, vecchi adagi ascoltati dalle persone più anziane o
semplicemente dal vicino di casa e dal compagno di scuola; un patrimonio
grammaticale e sociologico dalle radici profonde che ormai sta scomparendo per
lasciare spazio a nuove forme di comunicazione e nuovi linguaggi. Da Nova Siri
giunge un segnale in controtendenza: utilizzare il web (lo strumento moderno ed
universale per eccellenza) per salvaguardare il dialetto, il folklore, la
mimica, l'atteggiamento caratteristici del "tamarro" di provincia.
Al grido di "Novasiresi di tutto il mondo
unitevi, e fatevi due risate" è stata inaugurata la sezione comica e frivola di
novasiri.it, il sito di informazione,intrattenimento e dibattito che ha già
fatto parlare di sé grazie ai record di accessi e di interventi sul forum
registrati l'anno scorso.
Il nuovo blog si intitola "alla sc'rdun",
locuzione che nel dialetto novasirese indica qualcosa che avviene
inaspettatamente, senza preavviso.
"Sarà la sezione ‘pane e
salame' del portale"- assicurano i redattori del blog, Daniele e Giannicola -"dietro non
si cela alcuna operazione denigratoria verso il nostro paese, ma il tentativo
di regalare un sorriso agli utenti e riscoprire il dialetto come segno di
appartenenza ad una antica comunità, quale è quella novasirese. Il risultato
comico è assicurato dal fatto che spesso tra un modo di dire "tipico" ed il suo
significato effettivo non vi è alcuna apparente correlazione; noi cerchiamo di
spiegare a presunti utenti "non novasiresi" queste frasi con un linguaggio
pseudo-scientifico, filosofico, saccente, ricorrendo a citazioni colte,
testimonianze storiche totalmente infondate, semantica inattendibile.
Il risultato è che,secondo la nostra bizzarra
interpretazione, una frase dialettale di tre parole, tradotta in italiano,
diventa un discorso di 15 righe."
Insomma un modo allegro e ‘leggero' di
promuovere la cultura popolare e
ridestare il sentimento di appartenenza ad una tradizione ‘genuina',
oltre che il tentativo di coinvolgere direttamente gli utenti a questo processo
di riscoperta ‘culturale':chiunque infatti può inviare materiale che, una volta
vagliato dai responsabili del sito, sarà pubblicato e disponibile per tutti.
La raccomandazione dei blogger è quella di
non essere inutilmente volgari, anche se alcune frasi ‘rendono' bene il loro senso
solo se condite da qualche termine ‘colorito';la convinzione comunque e che si
possa sorridere ricorrendo il meno possibile alla volgarità, facendo della
comicità intelligente da una parte, e rendendo un servizio alla comunità
dall'altra.
Se si prova a chiedere ai due "studiosi" di
dialetto dove trae origine questa idea, si ottiene una risposta bizzarra e
variegata: "Il progetto nasce quasi per scherzo, giocando nella quotidianità
con le frasi dialettali; ultimante però abbiamo sentito l'esigenza di rendere
partecipe di questo sano divertimento un pubblico quanto più vasto
possibile:grazie alla competenza di Giannicola, stimato consulente informatico,
è stato un gioco da ragazzi trasformare il tutto in files. In ogni caso, l'idea
delle traduzioni lunghe e complicate di frasi corte è un retaggio dei cartoni
animati giapponesi che guardavamo da bambini, dove sotto l'eroe di
turno,impegnato in combattimento, compariva la didascalia, composta da un solo
idioma, che in realtà significava: ‘mossa segreta degli antichi maestri di arti
marziali della scuola di Tokio che immobilizza il nemico portandolo in breve
tempo alla morte per asfissia'."
La fantasia e l'humor a questi ragazzi non
manca; saranno gli utenti, con le loro visite(più di 100 nelle prime 48 ore di
vita del blog) ed i loro interventi, a sancire l'eventuale successo dell'idea;
ai mouse l'ardua sentenza.
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