UILS: La crisi
economica e occupazionale (se si vuole) si può risolvere - Incentivi alle
imprese come?
In
uno stato di crisi come questo le inquietudini si moltiplicano e coinvolgono un
po' tutti.
Coinvolgono
i lavoratori che giornalmente rischiano il posto di lavoro (altri l'hanno già
perso) e per guadagnare il pane quotidiano devono subire costrizioni che li
inducono ad accettare patti leonini che erodono il loro salario e la loro
dignità personale.
Coinvolgono
le imprese, in particolare le piccole, che in decine di migliaia hanno
preferito chiudere le loro attività per gli eccessivi costi aziendali, mentre
altri sono in precinto di farlo producendo grave danno all'economia ed
all'occupazione e non per loro responsabilità. quelle che ancora continueranno a resistere sul mercato, non
avendo le risorse necessarie per sopperire alle necessità aziendali, sono
costrette ad avvalersi di lavoratori irregolari, in particolare extra
comunitari, sottopagandoli per difficoltà economiche.
Di
fronte a tale problema il Governo, quando ne ha la possibilità, interviene e
concede incentivi alle imprese nel tentativo di superare la crisi, che per la
verità non è soltanto Italiana.
A
parere della UILS "la crisi può essere superata", se si vuole, per una ripresa
dell'occupazione che traini positivamente la nostra economia;
Come
prima cosa - secondo il nostro parere - è necessario che noi tutti come
collettività, assicuriamo ad ogni cittadino la sicurezza economica necessaria
affinché essi abbiano un salario certo che gli consenta di avere una vita
serena per sé e per la propria famiglia, così come prevede la nostra
Costituzione, a questo proposito disattesa.
A
nostro avviso non serve moltiplicare incentivi a quanto pare inefficaci per la
ripresa del ciclo produttivo delle imprese in difficoltà, come sta accadendo
oggi che si consumano ingenti ricchezze collettive senza avere risultati
concreti. Sarebbe più efficace utilizzare gli stessi incentivi accantonandoli
in un apposito capitolo di spesa per la creazione di un fondo di solidarietà a
sostegno all'occupazione e per la liberalizzazione del rapporto di lavoro tra
lavoratori ed imprenditori.
Ciò
premesso, l'impresa che ha bisogno di personale, ma non è nella possibilità di
garantire ai lavoratori i salari contrattuali, deve avere la possibilità di
concordare con il lavoratore un trattamento economico flessibile rispetto a
quel previsto dai CCNL, ponendo così l'impresa nelle condizioni economiche di
poter assumere nuova forza lavoro creando così più ricchezza di beni e servizi
d'utilità sociale. il fondo di
solidarietà, a sostegno dell'occupazione, dovrà integrare la differenza del
salario che il lavoratore non ha percepito dal suo datore di lavoro
equiparandolo a quello previsto dal contratto collettivo di categoria.
E'
importante evidenziare che l'impresa, avvalendosi di tale agevolazione, non
potrà detrarre nessun altro onere salvo quello che effettivamente avrà
corrisposto al lavoratore. considerato
il minore costo del lavoro e la maggiore produttività, l'impresa dovrebbe
incrementare i propri profitti economici che saranno assoggettati al pagamento
delle imposte previste dalla legge con la conseguenza che pagherà più tasse.
Stessi
provvedimenti dovrebbero essere adottati per la Cassa Integrazione: anziché
dare ai lavoratori denari pubblici a fondo perduto nell'attesa che essi siano
reintegrati nell'azienda, sarebbe più produttivo consentire alle imprese le
stesse agevolazioni per tenerli in forza lavoro, consentendo loro la facoltà di
corrispondere al lavoratore salari flessibili che rientrino nelle loro
disponibilità di bilancio. Le risorse che lo Stato dovrà destinare a sostegno
della cassa integrazione, confluiranno nel fondo di solidarietà occupazionale
con le stesse modalità prima dette.
Effetti
naturali: le imprese in
difficoltà sarebbero alleggerite dai costi del lavoro che è, come sappiamo,
molto elevato e difficilmente sostenibile. Quelle che ricorrono alla Cassa
Integrazione sarebbero maggiormente incentivate a mantenere il lavoratore in
forza lavoro vista la possibilità di concordare con il lavoratore un
trattamento economico flessibilità poi integrato dal fondo di solidarietà, il
lavoratore percepirebbe il giusto salario frutto della propria prestazione
lavorativa rimanendo in forza nella propria azienda ed in più il lavoratore
avrebbe meno interesse a trovare altre collocazioni di lavoro irregolare in
altre aziende.
A parere della Uils la proposta se realizzata
produrrebbe straordinari effetti immediati, stabili e corretti:
emergerebbe
il lavoro sommerso, perché verrebbe meno l'interesse economico dell'impresa di
avere lavoratori irregolari visto che il salario reale corrisposto al
lavoratore si potrà detrarre per intero dalle tasse;
si
garantirebbe ai lavoratori un'adeguata sicurezza economica senza decurtazioni o
sotterfugi che li inducano a firmare buste paga d'importi superiori a quelli
percepiti. Si
toglierebbe inoltre la possibilità all'imprenditore che utilizza contributi
pubblici per il sostegno dell'occupazione di detrarsi dalle tasse l'intero
importo risultante in busta paga e non corrisposto al lavoratore, ma soltanto
quello effettivamente erogato.
La
deregolamentazione del rapporto di lavoro con i dipendenti, se garantito dal
sistema collettivo, è da considerarsi un'avanzata conquista sociale per i
lavoratori che avrebbero maggiore sicurezza e tranquillità occupazionale ed
economica, inoltre assicurerebbe effetti corretti immediati ed una rapida
ripresa produttiva per milioni di piccole imprese che, com'è noto,
rappresentano il tessuto più importante e trainante del nostro sistema
economico. Oltre a ciò s'incoraggerebbe la nascita di nuove iniziative
imprenditoriali favorendo la riapertura di centinaia di migliaia di locali ora
sfitti e producendo immediatamente lavoro per migliaia di piccole imprese
artigiane e commerciali che contribuirebbero alla crescita ed
all'ammodernamento del nostro sistema produttivo, economico ed occupazionale
che guarda in avanti al proprio futuro;
In
una parola questi semplici provvedimenti, se condivisi, a nostro parere
permetterebbero di rimettere in moto il volano della nostra economia oggi in
forte sofferenza, in più si eviterebbero eventuali rivendicazioni e
controversie giudiziarie tra lavoratori ed imprenditori, cosa questa che
pregiudica la serenità sia dell'uno sia dell'altro ostacolando la crescita e lo
sviluppo della società.
Antonino Gasparo,
presidente UILS, Unione Imprenditori Lavoratori Socialisti
Via Baccina 65, 00184 - Roma
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