"MUTISMO SELETTIVO": il bambino che non parla in presenza di estranei. Una tavola rotonda a Roma con lo psicologo lucano Salvatore Gentile
"Il
Mutismo Selettivo: le esperienze delle famiglie, degli specialisti e degli
operatori del mondo della scuola", questo il titolo della tavola rotonda
nazionale svoltasi a Roma, nella mattinata di domenica 6 aprile nell'Hotel NH
"Leonardo da Vinci" (Via dei Gracchi, 324). L'iniziativa coincide con il quinto
anniversario della nascita dell'Associazione Italiana Mutismo Selettivo - Onlus
(Sede legale: via Osasco, n. 30,
10141 Torino; e-mail:
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;
sito internet: www.aimuse.it).
L'evento, patrocinato dalla
Regione Lazio e dalla Provincia di Roma, alla cui realizzazione ha contribuito
la BCC-Banca di Credito Cooperativo, ha raccolto famiglie provenienti da tutta
Italia coinvolte nelle problematiche di questo disagio, specialisti, terapisti,
e docenti di scuole di ogni ordine e grado.
Sono intervenuti: Camilla Ferrara,
psicologa psicoterapeuta e psicodiagnosta, Università Campus Bio-Medico di
Roma; Salvatore Gentile, dirigente psicologo ASL di Matera; Emanuela Iacchia,
psicologa psicoterapeuta dell'Età evolutiva, Associazione "Panda onlus" Milano;
Simona Ius, psicologa psicoterapeuta "Studio Smail" e docente di Scuola Primaria;
Claudio Longobardi, Ph.D, docente di Psicopatologia dello sviluppo, Università di
Torino; Celina Mastrandrea, docente di Sostegno; moderatrice Loredana Pilati, presidente
A.I.Mu.Se. onlus.
Durante i lavori, la testimonianza di Romina Bracchi,
trentenne di Todi (PG), che in passato ha sofferto di Mutismo Selettivo, e la
presentazione del libro "La sfida di Riccardo" di Valérie Marschall (A.G. Editions), da parte di Adriana Cigni
traduttrice ed editrice del volume.
Nel pomeriggio, si è svolta l'assemblea
generale annuale dell'Associazione. L'iniziativa è stata preceduta da un concerto (sabato 5 aprile, alle ore 18,45
nella Sala dei Papi del Circolo San Pietro,
Piazza San Calisto, 16), a favore dell'AIMS Onlus, di ballate e canti della tradizione irlandese
dal titolo "Fiori d'Irlanda per AIMuSe onlus". La chitarra di Marco Iadeluca ha
accompagnato la voce cantata di Monica Cognoli e la recitazione di Gianluca
R.Mastronardi.
L'Associazione AIMuSe - onlus è nata a Torino nel 2009 ed è la
prima organizzazione in Italia ad avere come missione primaria quella di
diffondere la conoscenza del Mutismo Selettivo. Il Mutismo Selettivo (o mutismo
elettivo, termine ormai caduto in disuso) è un disturbo psicologico poco
conosciuto, apparentemente raro, che colpisce prevalentemente i bambini
impedendo loro di parlare con le persone che non appartengono alla stretta
cerchia familiare: mentre a casa non sta mai zitto, diventa un "bambino muto"
in presenza di estranei.
Non è timidezza e non è dovuto a una disfunzione
organica: è un atteggiamento di risposta a un forte stato emotivo legato
all'ansia sociale. L'Associazione AIMuSe opera su tutto il territorio
nazionale, impegnandosi a far conoscere l'esistenza di questo disturbo,
cercando di fornire un sostegno alle famiglie che vivono questo disagio,
fungendo inoltre da punto di riferimento per gli insegnanti che si ritrovano ad
affrontare le problematiche legate al MS.
Con la sua attività l'Associazione
AIMuSe, inoltre, intende sensibilizzare e stimolare la comunità scientifica e
accademica al fine di creare, attraverso il confronto con esperienze straniere,
un circuito di professionisti (psicologi, psicoterapeuti, logopedisti,
pediatri, neuropsichiatri) e studiosi in grado di suggerire adeguate terapie
d'intervento.
In questi anni sono stati raggiunti i seguenti obiettivi: creazione
del sito internet-portale "www.aimuse.it";
creazione della pagina ufficiale
AIMuSe (più di 500 membri) e del gruppo sul Mutismo Selettivo (più di 1100
iscritti) sul social network "Facebook" e creazione del profilo
dell'Associazione sul social network
"Twitter";
seminari e incontri informativi realizzati in varie regioni d'Italia
(Piemonte, Lombardia, Lazio, Toscana, Liguria, Trentino-Alto Adige, Marche,
Abruzzo) in collaborazione con varie associazioni;
interviste e interventi su
emittenti radiofoniche locali e nazionali, articoli su riviste specialistiche e
locali;
viaggi all'estero (Regno Unito e Francia) presso le associazioni e le
istituzioni impegnate nella ricerca e nello studio del Mutismo Selettivo;
convegno
nazionale dal titolo "Il bambino che non parla: affrontare l'ansia a scuola"
(Torino, 19 novembre 2011) con oltre 200 persone intervenute da quasi tutte le
regioni italiane;
tra i relatori, il Michael Jones, uno dei maggiori
conoscitori del disturbo a livello internazionale;
seminario dal titolo
"Mutismo Selettivo, istruzioni per l'uso" (Torino, 18-20 maggio 2012) tenuto da
Maggie Johnson, logopedista specializzata nel MS.
Interessante
l'intervento dello psicologo lucano Salvatore Gentile (originario
di Tursi, vive a Policoro): "IL TRATTAMENTO DEL MUTISMO SELETTIVO IN UN APPROCCIO
DI PSICOTERAPIA INTEGRATA".
Salvatore Verde
Sintesi
Obiettivi
- Il trattamento psicoterapico del mutismo selettivo del bambino, si rivela
spesso un percorso difficile e di scarsa efficacia. Il bambino M.S., che non si
racconta, ci dimostra che la coscienza riflessiva, senza penetrare nella prassi
è assolutamente inutile. La realizzazione di uno "spazio di azione condiviso",
in cui si genera il processo di comunicazione con l'altro, è l'obiettivo prioritario del nostro intervento.
Metodologia
- Il nostro approccio nel trattamento del Mutismo Selettivo, in un servizio
pubblico di Psicologia, prevede un intervento integrato con i genitori, gli insegnanti ed il bambino, in
una prospettiva di mediazione intersoggettiva. L'intervento di tipo
psicomotorio, attivato in una parte significativa del trattamento, sollecita e
fa riemergere la comunicazione verbale nel bambino, che si riappropria della
sua corporeità.
Risultati
- Tutti i bambini trattati con il nostro approccio integrato hanno superato la
condizione di mutismo selettivo nel giro 4-5 mesi. Il nostro intervento prevede
l'introduzione di una praxis, caratterizzata dalle attività psicomotorie
proposte, che fa vivere ai bambini una dimensione ludica, generatrice di
processi di comunicazione.
Conclusioni
- La gente che vive normalmente è nel presente, lascia dietro i propri
pensieri, mentre lo psicoterapeuta vede gente che è costretta a raccogliersi e
a raccontarsi. Il nostro lavoro prende le mosse da alcune riflessioni di tipo ermeneutico,
sul modo in cui costruiamo significato dall'esperienza.
s.v.
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