"Operazione
Domino" della Guardia di Finanza - Comando Provinciale di Potenza. Sgominato un
sodalizio criminale dedito alla frode fiscale. Eseguiti sei provvedimenti
cautelari, denunciati nr. 21 responsabili e scoperti complessivi 91 milioni di
Euro di materia imponibile sottratta a tassazione.
L'avvio
di un'attività ispettiva di natura fiscale ha portato alla luce un vero e
proprio sodalizio criminale finalizzato a frodare l'Erario,
radicato nell'area sud della Basilicata. Le complesse ed accurate indagini di p.g. all'uopo svolte, condotte dalla Procura di Lagonegro e dai
militari della Tenenza di Lauria, hanno consentito di smantellare un pericoloso sodalizio criminale dedito
all'emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, operante
nel Lagonegrese, nella provincia di Matera e nella provincia di Salerno.
Dagli accertamenti svolti sono risultati coinvolti nr. 21
soggetti, tutti amministratori e/o titolari di più partite IVA riconducibili a
complessive 30 aziende (24 società e 6 ditte individuali) e i predetti, a vario
titolo, sono stati deferiti all'Autorità
Giudiziaria per aver violato gli artt. 416 (associazione per delinquere) e 648
bis) (riciclaggio) del codice penale, e gli artt. 2 (dichiarazione fraudolenta
mediante uso di fatture per operazioni inesistenti), art. 3 (dichiarazione
fraudolenta mediante artifici), art. 4 (dichiarazione infedele) e art. 8
(emissione di fatture per operazioni inesistenti) del D.Lgs. 74/2000, delitti
configuranti la frode fiscale.
In relazione alla elevata pericolosità, alla possibile
reiterazione del reato e/o pericolo di fuga, il G.I.P. presso il Tribunale di Lagonegro, su
richiesta del P.M. inquirente, ha emesso nei confronti di alcuni dei responsabili,
nell'ordine, M.F., di anni 42, nato a Latronico (PZ) ed
ivi residente, C.C., di anni 32, nato a Lauria (PZ) ed ivi residente, S.F., di
anni 54, nato a Tursi (MT) e residente a Policoro (MT), G.A., di anni 33, nato
a Lagonegro (PZ) e residente a Latronico (PZ) , B.D., di anni 50, nato a Tursi
(MT) ed ivi residente, Z.N.. di anni 40,
nato a Lauria (PZ) ed ivi residente, sei provvedimenti cautelari (quattro
ordinanze di custodia cautelare in carcere, una custodia cautelare presso il
domicilio e un provvedimento relativo all'obbligo di firma), che sono stati
eseguiti, unitamente a diverse perquisizioni domiciliari, nelle prime ore della giornata di ieri 25
maggio.
Negli anni tra il 2006 ed il 2009, i denunciati
hanno, con varie responsabilità, emesso ed utilizzato nr.150 fatture
false di rilevantissimo importo, sottraendo alla tassazione diretta circa 17,2 milioni di euro, con una evasione all' IVA
pari a circa 3,4 milioni di euro, oltre ad aver movimentato, come emerso
dall'esame della documentazione bancaria riconducibile agli indagati, capitali
imponibili pari a circa 70 milioni di euro, tutti riconducibili alle illecite
attività descritte, per i quali sono in corso le procedure di recupero a
tassazione.
Nello specifico, l'organizzazione ha operato fraudolentemente nel
settore dell'energia alternativa, con particolare riferimento alla fittizia creazione
di centrali elettriche a bio-masse nei Comuni di Teana (PZ) e Tricarico (MT),
ottenendo le necessarie autorizzazioni per la costruzione delle stesse e
sfruttando tale circostanza per giustificare l'emissione e l'utilizzo di
fatture false, senza che nessuna
centrale a bio-masse abbia mai preso vita nel territorio di riferimento né iniziative
infrastrutturali in tal senso siano mai state avviate.
Il sistema di frode si è, pertanto, estrinsecato nell'emissione di documenti contabili attestanti
prestazioni e forniture mai effettuate, ad
opera di società e ditte c.d. di "comodo", per la realizzazione delle citate
centrali elettriche. Puntualmente, le fatture venivano registrate nelle
contabilità di insospettabili aziende, spesso operanti nel settore, che, in tal modo, si procuravano costi idonei ad
abbattere i ricavi realmente conseguiti, con la frequente esposizione anche di
ingenti crediti iva da vantare nei confronti dell'Erario. Ovviamente le società
cosiddette "cartiere" - ovverosia
emittenti fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.) - non presentavano le
prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte dirette e dell'iva, risultando
essere evasori totali.
Nel porre in essere l'attività illecita, inoltre, il sodalizio
criminale non ha mancato di costruire, attorno agli illeciti fiscali, un circuito finanziario idoneo ad occultare
le operazioni fittizie ed a riciclare il denaro derivante dalle predette.
Queste le risultanze dell'accurato esame di circa 15.000 operazioni di conto
corrente, grazie al quale sono stati scoperti, come già detto, movimenti di
capitali pari a circa 70 milioni di euro, riconducibili alle illecite attività
del sodalizio. Al "riciclaggio" di parte del denaro ha provveduto una società
operante nel settore delle assicurazioni. I
destinatari dei provvedimenti cautelari in carcere sono stati associati presso la Casa Circondariale
di Sala Consilina (SA) a disposizione dell'Autorità giudiziaria inquirente.
Verdiana C. Verde
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