Tursi -
Sono ore e giorni di lunga e angosciante attesa per la famiglia di Domenico
Padula e Laura Di Matteo, persone note, tranquille e stimate dall'intera
comunità tursitana, che segue con sincera apprensione e voglia partecipativa
l'evolvere della vicenda inquietante. Carmela, la figlia minore di 28 anni, si
è allontanata da casa probabilmente verso le ore 16,30 di venerdì e non ha più
fatto ritorno, anzi, facendo perdere le proprie tracce nell'immediatezza del
territorio boschivo e pericolosamente accidentato, in località Petto di
Coppe-Santa Maria delle Vigne, a ridosso del centro abitato e lungo la strada
provinciale per Colobraro.
La giovane, che studia Lingue all'Università di
Lecce, è alta circa 170 cm, ha capelli lunghi e neri e indossava maglietta e
pantaloni neri anch'essi, in mano solo un libro sulle apparizioni a Medjugorje. Proprio un "cedimento"
misticheggiante, in un equilibrio psicologico sofferente da tempo, tuttavia in
cura e fin qui abbastanza sotto controllo terapeutico e farmacologico, sarebbe
alla base della"fuga". Come il padre ha confermato, il quadro clinico si è
aggravato con la morte recente, appena nel mese di marzo, del trentenne
fratello Andrea, nei pressi di San Giovanni Rotondo, il giorno prima della
discussione della tesi laurea in medicina. L'allarme è scattato dopo le ore 18,
quando il padre è ritornato a casa e ha intuito che qualcosa era accaduto,
anche perché almeno una decina di persone hanno dichiarato di averla vista
camminare in tale direzione, dopo essersi fermata presso una lapide stradale
(dove avvenne un incidente sul lavoro un cinquantennio addietro).
La Polizia
municipale si è attivata con immediatezza ed ha richiesto l'intervento delle
associazioni di volontariato e delle forze dell'ordine. Nonostante il buio,
Vigili del Fuoco e Soccorso alpino e speleologico di Basilicata provenienti da
diversi paesi della regione, hanno fatto il possibile per seguire piste attendibili,
sulla base di impronte lasciate sul terreno da poche ore asciutto e
riconosciute dal genitore, nella zona tra Cozzo San Martino e la località
Finata. Si è sperato molto nell'ausilio di elicotteri del Corpo Forestale dello
Stato e dei Vigili del Fuoco, ai quali si è aggiunto quello dei Carabinieri di
Bari, unitamente a unità cinofile. Purtroppo senza esito.
Poco è stato lasciato
al caso, finanche il cimitero è stato perlustrato, ma oggettive difficoltà
dall'alto e discordanze interpretative non compiutamente coordinate, nel
pomeriggio di sabato, hanno suggerito di
rinviare le ispezioni territoriali. Non senza smarrimento nel piccolo esercito
di volontari e della Protezione civile, di semplici cittadini e di cacciatori
esperti del luogo. Si riprenderà domenica mattina. Si confida molto nell'arrivo
di un cane speciale del Soccorso alpino delle Marche, sono cinque in tutta
Italia. Se fiuta la pista si va al ritrovamento. È quello che tutti sperano.
Salvatore
Verde (foto di l.v.), da La Gazzetta del Mezzogiono
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