CONCLUSA
LA RAPPRESENTAZIONE DEL PRESEPE VIVENTE IN RABATANA
Si
è conclusa mercoledì sera, la due giorni di rappresentazioni della Natività di
Gesù organizzata dalla Pro Loco di Tursi, presieduta da Francesco Ottomano, in collaborazione
con il Comune e la parrocchia cattedrale "Maria SS Annunziata". Svoltosi
nell'antico e suggestivo rione arabo della Rabatana, dalle ore 17 alle 22,
l'appuntamento anche quest'anno ha riscosso un notevole successo, calamitando
visitatori provenienti dai comuni limitrofi e impegnando un numero ingente di
figuranti, più di cento.
L'antico borgo, tanto caro al poeta Albino Pierro, ha
rivissuto i fasti di un tempo. Ispirato al presepe in pietra del 1547, opera di
Altobello Persio di Montescaglioso (1507-1593), collocato nella cripta
della collegiata S. Maria Maggiore, l'Evento Presepe ha riprodotto, oltre alle
antiche arti dell'epoca di Cristo, anche le stesse tradizioni locali, con la
preparazione di prodotti tipici che hanno ben accompagnato un'atmosfera
incantata, aiutata oltretutto dalle condizioni meteorologiche favorevoli. L'inibizione
al traffico di tutto il rione, inoltre, ha permesso ai tanti visitatori non
soltanto tursitani di salire a piedi nelle stradine che conducono dal centro
cittadino alla parte antica (ma era disponibile anche un servizio navetta
gratuito, ndr), in tal modo (ri)scoprendo le bellezze spesso dimenticate del
nostro centro storico e che andrebbero sicuramente salvaguardate, per
conservarne l'indiscutibile fascino alle generazioni future.
Tutto è stato
curato nei minimi dettagli, dai costumi alla scelta dei personaggi, e
sicuramente una citazione particolare la merita il piccolo Claudio Cassavia,
"attore in fasce" è proprio il caso di dire, che ha raffigurato il Gesù
Bambino. Giungere in Rabatana in questi due giorni, dunque, è stato come salire
a bordo di una vera e propria macchina del tempo che ci ha riportato al giorno
dei giorni, tra centurioni, re magi, pastori e nobili, suscitando in tutti noi
quei sentimenti che solo la più bella festa della Cristianità sa regalare, in
uno scenario che ben si avvicina ai paesaggi della Terra Santa di quegli anni. Quello
che ormai è diventato uno degli eventi più attesi dell'anno per tutto il
comprensorio, sembra avere ottima salute e grande considerazioni da parte non
solo dei cittadini ma anche delle istituzioni. Che hanno capito a pieno la
bontà del progetto e l'importanza di investire sul primo borgo di Tursi e non
solo nei periodi estivi, per dare maggiore slancio all'economia e al turismo, viste
le grandi potenzialità di cui dispone l'antico rione. La
speranza di tutti, amministratori e cittadinanza, è che la riqualificazione e
rivalutazione della Rabatana non sia effettuata solo a sprazzi ma sia costante,
nonostante l'austerity alla quale tutti sono sottoposti in questo momento di
profonda incertezza e crisi economica generale.
Salvatore
Cesareo
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