Continua l'incendio a Tursi, si sospetta un piromane in azione (aggiornamento a ieri sera)
Brucia ancora il territorio
tursitano e questa volta non sussistono dubbi tra gli esperti: la matrice del
fuoco è chiaramente dolosa. Per tutta la giornata di ieri (mercoledì 31 luglio),
dalle ore tredici circa e fino a sera, le operazioni di spegnimento sono
proseguite senza sosta.
Immediato l'intervento della Protezione civile e
della Polizia locale, degli operai dell'Area Programma Metapontino-Basso Sinni
e dei volontari, oltre che degli agenti
del Corpo forestale dello Stato, con l'elicottero, e dei Vigili del
fuoco, con il canadair. Dopo quello più ravvicinato verificatosi domenica, il
vasto incendio di mercoledì si è sviluppato dal lato opposto, a poco più di un
chilometro dall'abitato, in contrada Serra e Simmaselle, praticamente lo stesso
identico luogo dell'altra volta, quando andarono perduti quattro ettari.
Difficile pensare a un mera casualità, sembra quasi un film già visto, anche
perché è improbabile che ci sia stata una ripresa del fuoco senza l'aiuto di
qualche piromane, questi i commenti più diffusi. La zona altamente boschiva
purtroppo non è facilmente accessibile con gli automezzi, e sono ben una decina
nel presidio, pronti a ogni evenienza, ma impossibilitati di fatto a muoversi.
L'allerta è massima, anche considerando che il vento soffia forte, alimenta le
fiamme e rende oggettivamente difficili le operazioni di spegnimento.
Le fiamme
sono arrivate vicinissime a un capannone agricolo di un privato e ad appena
duecento metri dal cimitero comunale. Per tutta la notte si garantisce un
costante monitoraggio della situazione, ma il patrimonio arboreo e ambientale
andato perduto impiegherà alcuni decenni prima di ritrovare l'antecedente
armonia del paesaggio, dicono gli esperti. (La Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 1° agosto)
Salvatore Verde
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