Tursi - Persiste il grave disagio della cittadinanza nei confronti del servizio postale, ovvero del mancato recapito della corrispondenza, "in alcuni casi da un mese e più". L'esasperazione è a volte intollerabile, dopo lo sconcerto e la rabbia repressa, anche perché il fatto non è generalizzato, "esso dipende, dalla zona nella quale si abita, se, cioè, il postino è assente o se è stato sostituito oppure no". Una parte della popolazione lamenta l'arrivo contestuale di scadenze altrimenti diversificate, con conseguente pagamento congiunto e ritardato dei bollettini di conto corrente, con aggravio multato sulle prossime fatturazioni. Altri attendono comunicazioni "urgenti ed importanti" che non arrivano, comunque. Il caso, com'è ampiamente noto, non è isolato, ma ha assunto ormai rilevanza regionale e ministeriale, in attesa di ravvicinate novità sostanziali e definitivamente risolutive. Intanto anche l'amministrazione comunale, i sindacati locali e gruppi di cittadini si pongono il problema di come organizzare "una protesta eclatante e forte" contro i responsabili di Posteitaliane. Bruna Cuccarese, responsabile della Camera del Lavoro locale, ritiene che "se le cose non migliorano con immediatezza, bisognerà attivarsi coerentemente con la gravità del disservizio". E Pasquale De Luca, avvocato, ha formalmente diffidato la Direzione postale affinché gli sia consegnata "immediatamente tutta la posta arrivata a destinazione", apponendo "il timbro con la data del giorno di consegna e del giorno di arrivo", proprio per "l'estrema gravità, anche in conseguenza dell'attività svolta", riservandosi "ogni azione di risarcimento per tutti i danni eventualmente procurati direttamente e/o agli assistiti, per il ritardo nella riconsegna, o, cosa ancora più grave, per la perdita di atti e documenti".
Salvatore Verde
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