Domato oggi (lunedì 16 luglio) il vasto incendio divampato ieri pomeriggio. In fiamme una decina di ettari
È stato
domato solo nella mattinata di lunedì il devastante incendio, si ritiene di
origine dolosa, scoppiato nel pomeriggio di domenica, che ha letteralmente
desertificato una decina di ettari di
terreno, alle spalle dell'abitato tursitano, direzione nord-ovest. Dopo
l'intervento dell'elicottero del Corpo Forestale dello Stato, che ha dovuto
smettere con l'oscurità, alle prime luci di oggi è stato risolutore l'utilizzo insistito del canadair.
Le fiamme si sono sprigionate in località
Pescogrosso, assai vicino alla masseria Viviano, bruciando anche una parte
della pineta di Tursi e la vegetazione tipica, come la macchia mediterranea. Il
vento torrido ha alimentato le fiamme e reso difficili le operazioni di
contenimento e spegnimento. Per tutta la notte è stato disposto un meticoloso
controllo, al fine di scongiurare il peggio, perché l'avanzamento della linea
del fuoco procedeva in direzione del centro abitato, tanto che, verso le ore
venti e precauzionalmente, l'intera comunità Exodus di don Mazzi è stata
evacuata e trasferita dall'ex convento di San Rocco in un centro di Policoro.
Al
lavoro oltre una sessantina di unità, tra agenti della forestale, carabinieri,
vigili urbani, volontari della Protezione civile e semplici cittadini, con
l'aggiunta verso le ore 22 dei Vigili del Fuoco, prima impegnati altrove. Alcuni
dipendenti dell'Apea hanno poi presidiato la zona fino al pomeriggio di ieri,
per verificare l'eventuale insorgenza di altri focolai. Sul posto anche il
sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola, per seguire fino a notte fonda e da vicino
la pericolosità dell'evento: "C'è stata davvero apprensione e dispiace molto per il danno arrecato al
nostro polmone verde. Tuttavia, per come sono andate le cose, esprimo un
sincero riconoscimento al lavoro svolto dagli agenti forestali, carabinieri,
della polizia municipale, protezione civile e dai tanti volontari intervenuti
con coraggio".
Salvatore
Verde
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