Due feriti da lama e pistola e tre arresti, è l'epilogo di un doppio litigio
Una tarda serata con
due gravi e separati fatti di cronaca ha causato sbandamento nell'opinione
pubblica tursitana. Si sono verificati il 27 luglio, dopo le ore 22,30, con un
bilancio per fortuna non tragico: un accoltellamento e un ferito da arma da
fuoco. Di conseguenza tre arresti:
due per rissa (R.R., di anni 43, e F.C., 49,
anche per lesioni gravi) e uno per tentato omicidio (R.S., 27). C'è stato prima
un litigio conclusosi con una colluttazione tra F.C., per lui un trauma
contusivo, e R.R., ferito da una coltellata all'addome, forse per questioni
legate a confini agrari. Entrambi sono stati sottoposti alle cure dei sanitari.
Pochi minuti dopo, a seguito di un forte alterco per motivi passionali, un
giovane di ventisette anni, R.S., ha esploso quattro colpi di pistola calibro 22, estratta dal suo marsupio, contro
un ventinovenne, D.F., mentre tentava di allontanarsi. Tre i colpi a segno, un
proiettile ha leso dalla spalla un polmone. Dopo l'accertamento nell'ospedale
di Policoro è stato trasportato al "San Carlo" di Potenza, prognosi riservata
ma non sarebbe in pericolo di vita.
Il tutto si è svolto nel centro abitato, all'incrocio
di via Roma e nel vico Croce, a cento metri dalla piazza Maria Ss. di Anglona, sotto
gli sguardi attoniti e impauriti dei numerosi astanti. Immediati i primi
soccorsi del "118" e della guardia medica, quindi il trasferimento al nosocomio
della cittadina jonica. Prontamente
intervenuti, i carabinieri del locale Comando stazione e del Nucleo operativo e
radiomobile di Compagnia di Policoro hanno
ritrovato e sequestrato pistola e coltello ancora macchiato. Le tre persone coinvolte,
dopo gli accertamenti di rito, da ieri sono in carcere a Matera a disposizione del procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Matera, Celestina Gravina. Lunedì mattina l'interrogatorio di garanzia
davanti al Gip di Matera Maria Grazia Caserta.
Giuseppe Labriola, avvocato di
fiducia di R.S. e F.C., non ritiene "sussistere la rissa, poiché non c'è
connessione tra i due fatti. Inoltre, ritengo veritiera la versione dei miei
assistiti, che hanno ammesso delle circostanze, peraltro dettate da una
esigenza forse esagerata di difendersi di fronte a un situazione avvertita di
pericolo". "Pensavamo che si stesse girando un film, purtroppo non era così.
Certo che ci siamo spaventati, anzi, poteva finire molto peggio, solo il caso
ha evitato che ci scappassero un paio di morti. Non ricordiamo un precedente
simile davanti a decine di persone".
Sono parecchi a riferirci queste reazioni
a caldo, tutti però preferiscono mantenere l'anonimato, e anche questo ci pare
una conseguenza di quanto è accaduto proprio venerdì sera, i cui effetti potrebbero
durare nel tempo e mutare la sostanza delle relazioni sociali, purtroppo in
senso più esteriore e formalistico. Non a caso l'appello dello stesso Labriola
nelle vesti di sindaco, che si dice "rattristato per quanto è accaduto, anche
perché, a una attenta valutazione, alla base non vi sono motivi essenziali tali
da far scaturire simili epiloghi. Certo, è il caso di riflettere su taluni
aspetti della vita sociale e di adoperarsi tutti per rendere più tranquilla e
serena la nostra comunità, non soltanto in estate".
Salvatore Verde
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