Intervista a Maria
Teresa Prinzo, presidente dell'associazione culturale "L'Istrice"
Restauratrice, non solo di oggetti ma anche della sua vita.
Maria Teresa Prinzo, milanese di nascita e tursitana di adozione da tre anni
circa, si concede alle nostre domande prima di rincorrere i suoi mille impegni
e le sue grandi passioni culturali: il restauro e la pittura.
Signora Prinzo, ci parli
di lei e di come è nata l'associazione "L'Istrice".
Sono nata a Magenta, ho vissuto a Milano fino a tre anni fa
e mi sono trasferita qui a Tursi, paese natale del mio compagno Oreste Morano. Sono
una restauratrice e ho lavorato sempre in questo campo, avendo pure insegnato arte
in una scuola professionale regionale milenese. Sono felice della scelta che ho
fatto, di venire a vivere qui, nonostante le difficoltà lavorative che però
vengono superate con la passione e la dedizione verso quello che faccio, anche
se mi spiace molto trascurare il ruolo di restauratrice, dato che qui comunque
i contatti con i privati e l'utenza sono ridotti rispetto al nord. L'associazione
è nata proprio seguendo la mia passione, cercare di riuscire a captare delle
persone che avessero il mio stesso intento, e devo dire che con i corsi di
artigianato, pittura e quant'altro attivati, ci sono riuscita. Attualmente
l'associazione, che è nata nell'ottobre del 2011, conta quattordici associati
quasi equamente divisi tra uomini e donne, oltre ai tre soci fondatori (io,
Oreste e una mia carissima amica che risiede a Genova). Gli obiettivi da noi
perseguiti sono quelli di poter lavorare insieme in questo ambito particolare,
come abbiamo fatto quest'estate durante le due serate organizzate in Rabatana
per l'evento "Giochi di ceramica", riuscendo a collaborare anche con altre
associazioni, e questo era proprio il mio intento.
A tal proposito, com'è
il rapporto con le altre associazioni e con l'amministrazione comunale.
Non ho avuto modo di prendere conoscenza di tutte le
associazioni, visto il loro numero elevato, ma di sicuro accadrà con il tempo e
con le attività, sperando di riuscire ad intavolare interessanti
collaborazioni, anche perché con i corsi che attiviamo, cerchiamo di instaurare
dei rapporti con le scuole e coinvolgere molto i giovani. Per quanto riguarda
l'amministrazione comunale, invece, i rapporti sono buoni anche perché quest'estate
è stata la prima volta che mi sono proposta con un'iniziativa e devo dire che è
stata accolta in maniera entusiasmante dal sindaco e da alcuni assessori. C'è
stato qualche disguido marginale, come è normale che ci sia durante un
confronto tra due entità, ma questo non ha di certo messo in dubbio la bontà
del mio progetto che devo dire è stato accolto molto bene anche dalla
cittadinanza in entrambe le serate.
Rifarebbe tutto quello
che ha fatto in questi ultimi anni?
Si, diciamo che rifarei tutto quello che ho fatto di recente,
anche perché io in apparenza sono una persona statica, ma in realtà rivoluziono
spesso la mia vita, stupendomi di me stessa alle volte. L'unica cosa che mi
spiace, e che in questo cambio trovo difficoltoso, è la ristrettezza dei
servizi che questa regione offre. Basti pensare che quando ho bisogno di approvvigionarmi
di alcuni materiali, qui è quasi del tutto impossibile trovarli. Senza
dimenticare la mancanza di un'ossatura culturale, nel senso che sento la
mancanza di visitare le mostre e le manifestazioni artistiche che ritrovavo in
Lombardia. Questa è una mancanza di arricchimento per chi ha queste passioni,
perché da ogni iniziativa culturale ed artistica si traggono dei benefici e
degli scambi che completano ed arricchiscono la tua persona.
Salvatore Cesareo
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