Con le trascorse festività, una sgradita sorpresa per i tursitani. La centrale piazza Maria Ss. di Anglona, nella parte adiacente il municipio (che con le altre tre forma la più grande della nostra provincia), da poco rifatta, ha subìto un visibile abbassamento proprio attorno allo zampillo. Da sempre discusso per la sua vaga somiglianza a qualcosa tra il sintetico “cactus” e un “carciofo” (l’agave è altra cosa), insomma, un raro esempio di esibito kitsch. Oggi è al centro dei sarcastici, ironici e comunque critici commenti degli abitanti e dei visitatori, e non solo per la sua posizione. Da prima di Natale, la pavimentazione in cubi di pietra si è alterata, abbassandosi di oltre venti centimetri e creando un avvallamento di alcuni metri quadrati, in cui si intravedono segni di umidità proprio attorno alla fontana. Stupore non rassegnato tra i frequentatori abituali, che, non riuscendo a capire come sia possibile, preferiscono non essere citati: “La piazza è rimasta sempre intatta anche quando su di essa si parcheggiavano le pesanti autovetture, possibile che non regga una racchia fontana?”, e ancora: “E’ accaduto forse perché non è stato fatto un adeguato strato di isolamento?”. Altri aggiungono: “Se c’era una perdita di acqua, perché non si è intervenuto con tempestività?”. Alcuni ribadiscono addirittura la rimozione dell’opera, considerata esteticamente uno sfregio decontestualizzato (più che abbellire, deturpa). Tutti, però, vorrebbero sapere se si tratta di un errore progettuale (totalmente a carico dell’Ufficio tecnico comunale, diretto dall’arch. Francesco PINTO) o di carenza nella realizzazione oppure di malfunzionamento dell’impianto idraulico (si dice assai costoso nella manutenzione). D’altronde, è sostanzialmente dalla sua costruzione che la speciale fonte non ha mai funzionato a pieno regime, se non saltuariamente e per brevissime ore. Senza dimenticare che a trenta metri e nella stessa piazza c’è già un’altra vera fontana. Passate le feste, tutti sperano in un rapido intervento per cercare di ridare alla piazza l’immagine di abituale funzionalità. Questa è l’ennesima crepa di un’opera pubblica che, dalla sua ristrutturazione, è costantemente al centro di aspre polemiche: per la scelta pregressa di vietare i parcheggi, per le sue poche e non ergonomiche panchine (pesantemente sopportate dagli anziani, con lamentele periodiche), per la disarmonia architettonica di materiali, linee e piani, e, non ultima, per la collocazione di una modesta statua della Madonna di Anglona proprio nell’angolo del Municipio. D’altronde, se non tutti i cambiamenti e le innovazioni trovano subito consensi unanimi, e se le critiche richiedono del tempo per placarsi, è anche vero che il necessario adattamento può essere accelerato e favorito recependo le doglianze e sollecitazioni dei cittadini, quelle giuste, come in questo caso.
Leandro Verde
|