Tursi - E’ un timore fondato. La grande pineta di San Rocco, a nord dell’abitato tursitano, è infestata di nidi di processionaria. Il grande polmone verde, spontaneo e coltivato, di ossigenazione è a rischio elevato. Con gravi conseguenze potenziali anche per la fauna selvatica e domestica, oltre che per gli stessi abituali frequentatori. C’è il rischio di causare alle persone una progressiva e varia sintomatologia, dal “semplice” prurito all’avvelenamento. Sono ormai a decine, soprattutto le donne di ogni età, che quotidianamente percorrono il tracciato stradale e i sentieri, a piedi o in bici, per tenersi in forma o perché sollecitate dai medici per ragioni di salute. Il fatto non è sfuggito neppure ai numerosi automobilisti e turisti che vi transitano per raggiungere l’antico borgo della Rabatana. Una enorme quantità di pini dislocati su centinaia di ettari sono stati intaccati dal caratteristico nido di insetti con peluria urticante, prossime a sbocciare proprio in primavera, con le voracissime larve, futuri lepidotteri notturni (in entomologia: Thaumatopoea pityocampa), che si portano sugli alberi in fila, come in processione, appunto. Le competenti autorità, già informate della situazione, sono state investite del problema. Il sindaco Salvatore Caputo, infatti, ha fatto sapere che dal mese di marzo ha segnalato la difficile situazione, con una richiesta di intervento ai sensi del decreto ministeriale del 17 aprile 1998, alla locale Comunità Montana Bassi Sinni, e per conoscenza al Dipartimento Agricoltura e sviluppo rurale-Ufficio fitosanitario della Regione Basilicata e agli Ispettori fitosanitari dell’Unità decentrata di Marconia. “Considerato che questo ente non possiede né le risorse finanziarie, né il personale ed i mezzi idonei per effettuare l’intervento richiesto di bonifica, e che in passato codesto Ente comunitario è già intervenuto ad effettuare tale operazione”, è scritto nella nota, “le chiedo di attivarsi affinché si provveda in tempi brevi alle operazioni di raccolta e di distruzione dei nidi di processionaria”. Certo è che se non si interverrà con immediatezza, le cose peggioreranno ulteriormente, con danni iniziali e rilevanti al patrimonio boschivo locale. Leandro Verde
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