La scomparsa di Carmela Padula: nostra ipotesi sull'inizio del giallo dell'estate
A distanza
di venti giorni, qualche accenno di novità sulla misteriosa scomparsa di Carmela
Padula, studentessa universitaria di ventotto anni, troppo fragile
psicologicamente e con crisi mistico-religiose.
Sembra eclissatasi senza
lasciare traccia alcuna dal pomeriggio di venerdì 6 agosto nelle località Santa
Maria delle Vigne e Petto di Coppe, neppure a due-tre chilometri da casa, in
direzione Colobraro. Le ricerche in loco furono bloccate appena 48 ore dopo. Si
ritenne credibile l'avvistamento di Roseto Capo Spulico, in provincia di
Cosenza. Poi la smentita, c'era una quasi sosia. Tuttavia, da "ambienti
investigativi" si fa tuttora trapelare un cauto ottimismo: "la ragazza si
sarebbe allontanata volontariamente e sarebbe viva". Conseguenza: proprio nessuno più perlustra il territorio,
poco conosciuto peraltro dalle stesse forze dell'ordine, e gli animi sembrano
solo predisporsi a un auspicato finale, quale che sia, mentre il protagonismo
del padre Domenico Padula continua incessantemente a coinvolgere i media. C'è
un evidente strabismo nella strategia comunicativa.
Il mancato
ritrovamento della ragazza viva o morta sarebbe vissuta come una sconfitta da
una intera comunità che molto si è prodigata, nei limiti di quanto ha potuto. E
si delinea anche la nostra ricostruzione dell'inizio del giallo. Chi può
escludere che la giovane fosse fuori casa già dopo le ore 15? E se il padre,
accortosi dell'assenza, l'avesse subito cercata in località Giardini, dopo le
16, e poi nella contrada Pisone, verso le 17? Forse c'erano già stati dei precedenti in
tal senso? Questo spiegherebbe lo slittamento degli orari dichiarati dal
genitore, confuso dal dolore. Dalla macelleria costui esce alle 17,40,
all'incirca quando avvengono gli avvistamenti "attendibili" nella zona Petto di
Coppe. E perché mai la denuncia della scomparsa ha tutte le caratteristiche della
casualità? Solo alle 18,30 circa, infatti, il padre incrocia al bivio di San
Rocco l'auto della Polizia municipale ed ammette l'allontanamento della figlia.
Salvatore Verde
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