Mons.
Nolè ai funerali della giovane Carmela Padula: "Ritrovare il senso della
speranza per non cadere nella disperazione"
"In un modo
personale e particolare anche Carmela
era animata dalla ricerca di Dio e per questo merita comunque ammirazione e
rispetto. Nell'imperscrutabilità del disegno divino, quand'anche ci sembri
assurdo, noi dobbiamo trovare il senso della speranza per non cadere nella
disperazione. Solo questo ci deve spingere a guardare avanti, sospendendo i
giudizi".
È un passo della partecipe omelia di mons. Francescantonio Nolè, vescovo della diocesi di
Tursi-Lagonegro, che ha concelebrato il rito funebre pomeridiano nella gremita
cattedrale dell'Annunziata. Con lui il vescovo tursitano mons. Francescantonio Cuccarese, i parroci
don Battista Di Santo e don Giovanni Lo Pinto, il parente parroco
di Roseto Capo Spulico, don Antonio
Cavallo, il rettore del santuario di Anglona don Saverio Zorzi, il diacono Giuseppe Bitonte e il parroco di Valsinni don Peppino Labanca, per ventisette
anni a Tursi, che aveva visto nascere e crescere Carmela. Il Vescovo della
Diocesi si è riferito anche alla duplice tragedia che ha colpito in poco tempo
la famiglia della ragazza, con la morte del giovane fratello Giovanniandrea Padula, avvenuta a marzo
in un incidente stradale.
E il sindaco Giuseppe
Labriola, amico della famiglia Padula-Di Matteo, in chiesa ne ha
sottolineato "l'esempio di dignità umana, di persone credenti e forti della
fede", e denunciato le modalità comunque carenti delle ricerche, "che dovevano
non essere fermate e proseguire". Con
una cerimonia a tratti davvero commovente, con molti astanti in lacrime, si è dunque
consumato l'addio alla ventottenne Carmela
Padula, allontanatasi da casa il pomeriggio del 6 agosto e ritrovata dopo
ventiquattro giorni (si attendono gli esiti dell'autopsia eseguita martedì
scorso). Impressionante l'impatto visivo della partecipazione popolare. Circa
duemila le persone nel corteo attonito, anche per la notizia della morte per
malattia di Michele Liguori
(27/7/1978-04/9/2010), un altro giovane di 32 anni. Con il lutto cittadino
dichiarato dall'amministrazione comunale, l'intero paese si fermato dalla
mattina. Gli uffici pubblici sono rimasti chiusi e gli esercizi commerciali
hanno aderito nella totalità al pomeriggio.
Presenti alle esequie tanti amici
dei comuni viciniori, della sfortunata ragazza e della sorella Luigina, della madre Laura Di Matteo, docente di Lettere in
pensione, e del padre Domenico "Mimmo"
Padula, impiegato scolastico e anche poeta e musicista noto in regione,
tutti straziati dal dolore, assieme agli altri parenti e amici. Uno striscione
affettuoso dei vicini di casa era in posizione frontale, mentre amiche e
familiari, proprio all'ingresso del luogo di culto, avevano formato un fiore
con i confetti bianchi, e altri ne sono stati lanciati sul feretro all'uscita.
La bara bianca come i fiori e le corone che la ornavano, è stata salutata poi
da un lungo applauso, ripetutosi intensamente al bivio che porta al cimitero,
dove la salma sarà tumulata nella tomba di famiglia.
Salvatore Verde
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