Tursi - Sarà mons. Francescantonio Nolè,
vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, a celebrare il rito funebre di Adolfo
Ferrara, il trentaseienne maresciallo maggiore delle guardie giurate della
Sicurpol di Genova, ucciso mercoledì mattina in un tentativo fallito di rapina.
In un manifesto affisso oggi, il sindaco Salvatore Caputo ha dichiarato
il lutto cittadino per la mattinata di lunedì, quando, alle ore 10 nella
Cattedrale dell'Annunziata, si svolgeranno i funerali in forma pubblica. Alla
cerimonia, prevedibilmente con ampia partecipazione popolare, saranno presenti
delegazioni di guardie giurate di diverse regioni italiane, con alcuni
rappresentanti sindacali di categoria, ed esponenti del mondo politico ed istituzionale, tra i
quali il presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo e Angelo
Miele, sindaco di Valmontone, il comune in provincia di Roma gemellato di
recente. Nel corso dell'evento funebre,
il Sindaco di Tursi interverrà per ricordare il giovane scomparso e per dare
lettura del messaggio di cordoglio fatto pervenire dal sindaco genovese on. Giuseppe
Pericu.
Allestita nella sala del Consiglio comunale, la
camera ardente sarà aperta al pubblico dalle ore antimeridiane di domenica,
poco dopo l'arrivo della salma. Nell'ultimo viaggio, accompagnata dalla giovane
moglie Antonella (non in attesa), anche lei figlia di emigranti tursitani, dal
padre Benito e dai fratelli Antonio, Luigi e Graziano. Alla famiglia è arrivata
la conferma della Sicurpol, per quanto concerne l'assistenza e il supporto
immediato, "per le onoranze funebri e per il trasporto", ed il presidente Giuseppe
Toscano ci ha detto di essere "impegnato anche nell'ampia collaborazione
con le autorità investigative", mentre alcuni colleghi di lavoro formeranno il
picchetto d'onore che affiancherà la bara fino al cimitero del paese natale,
per la tumulazione nella cappella di famiglia, accanto alla madre.
Terminata l'autopsia ieri pomeriggio (venerdì),
sabato alle 11,45 nella chiesa di san Giovanni Battista, nel quartiere di
Sestri Ponente dove Adolfo abitava, sarà officiata una prima cerimonia privata,
per dare la possibilità ad una parte dei familiari, agli amici e alla numerosa
comunità di tursitani a Genova di rendere omaggio allo sfortunato giovane, da
un decennio emigrante.
Intanto, sulla dinamica della tragedia, è stato
confermato che un unico colpo è stato esploso dall'assassino, con la morte
quasi istantanea (entrato all'altezza della settima costola, il proiettile ha
leso immediatamente il polmone e il ventricolo sinistro del cuore, fuoriuscendo
tra il collo e la clavicola). Da registrare una mera ipotesi di Vincenzo Del
Vicario, segretario nazionale del Savip, uno dei sindacati rappresentativi
della vigilanza privata, sulla mancanza del giubbotto antiproiettile: "inutile
dare un'altra croce a chi ha perso la vita; ad esempio, se scaduto, l'indumento
protettivo non è più efficace e il contraccolpo della deflagrazione delle fibre
causa danni aggiuntivi". La Sicurpol, vincolata al silenzio
dalle indagini in corso, emetterà un comunicato ufficiale la prossima
settimana.
Salvatore Verde
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