Oltraggio al monumento ai Caduti, con i resti di un teschio umano
Il monumento ai Caduti di
tutte le guerre, situato nella centralissima piazza Unità d'Italia, è stato oltraggiato
in modo clamoroso e anche abbastanza inquietante. È accaduto nelle prime ore di
mercoledì 13, ma soltanto adesso se ne apprendono i particolari.
Resti di un
teschio umano, e su questo non sembrano proprio sussistere dubbi, erano
infilati al dito indice della scultura bronzea del milite ignoto. Alcuni
cittadini se ne sono accorti soltanto al mattino, poco prima delle otto. La
rimozione è stata immediata, con l'intervento dei funzionari dell'Ufficio
tecnico e degli addetti alla manutenzione del cimitero comunale.
Di certo non è
la prima volta che il monumento è oggetto attenzioni particolari, anche di
irrisione, come avvenne lo scorso anno a
maggio con un vaso di terra a mo' di cappello sulla testa della statua
del soldato e una bottiglia di spumante infilata alla baionetta del fucile. E
anche se l'attuale sfregio monumentale ha simbolismi macabri più evidenti, si
accredita l'ipotesi di una bravata, assai azzardata.
Le ossa, infatti, sembrano
provenire dall'ex convento di San Francesco, dove sono abbandonate da sempre in
attesa di essere traslate nel camposanto, come hanno adesso sollecitato "con
estrema urgenza" sia il comandante della Polizia municipale Giovanni Sanchirico
che i responsabili sanitari, "anche per il rispetto che si deve a quelle sepolture
ottocentesche, vittime ripetute di vandalismi".
A quei poveri resti nel
Novecento rivolse sentimenti di pietà il grande poeta tursitano Albino Pierro.
Salvatore Verde
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