Ospedale di Policoro: si vuole la privatizzazione del servizio di ristorazione?
Policoro
- Amarezza e sconcerto caratterizzano la reazione delle maestranze impegnate
nel settore della ristorazione del presidio ospedaliero di Policoro. Dopo le
notizie di stampa tendenti ad accreditare eventuali difficoltà nella qualità
della conduzione interna del servizio, si teme una campagna di sostanziale
delegittimazione finalizzata unicamente alla privatizzazione della gestione
futura.
Lo
affermano con chiarezza i responsabili della Federazione dei
sindacati indipendenti Antonio Fedele e Giuseppe Cavallo,
rispettivamente
coordinatore e segretario territoriale, in una nota congiunta nella
quale
contestano "il disegno strategico delle privatizzazioni selvagge",
evidenziando
"l'aggravio di costi con le ditte private, come il sindacato ha già
dimostrato
nel passato, senza tacere il conseguente precariato dei lavoratori, la
scarsa
attenzione alle problematiche di sicurezza sui luoghi di lavoro e i
clientelismi
di ogni specie".
Inoltre, aggiungono i
sindacalisti, " è davvero strano che tali minime faccende quotidiane,
peraltro
facilmente risolvibili, saltino alla ribalta della cronaca dopo
l'efficace
ristrutturazione dei locali, avvenuta
negli ultimi anni, e dopo l'acquisto di moderne attrezzature della
cucina, cosa
che ha consentito di fornire in modo ottimale pasti adeguati per qualità
e
quantità ai ricoverati anche del presidio ospedaliero di
Tinchi-Pisticci,
sempre facendo leva sulla massima professionalità e abnegazione dei
lavoratori dipendenti, sia
nell'accettazione delle materie prime sia nella loro preparazione.
L'azione
della Fsi - in conclusione - è quella di
evitare facili allarmismi e di favorire il più ampio confronto negoziale
con
l'azienda, tra l'altro verificando i problemi veri come i costi del
servizio, i dati dell'emigrazione
sanitaria e la capacità di programmazione della dirigenza".
Salvatore
Verde
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