Scheletro in Rabatana, forse di un bambino o persona di minuta corporatura
Una sepoltura umana è stata
ritrovata casualmente nella Rabatana, il più antico borgo di Tursi, nel primo
pomeriggio di ieri, mercoledì 24 aprile. Solo
accertamenti più accurati potranno dire se gli evidenti resti umani sono
importanti sul piano storico-archeologico oppure indicativi a livello di
cronaca del XX secolo, quando alcune persone scomparvero senza lasciare
traccia.
Lo sfettamento franoso della caratteristica "timpa" arenaria, in
geologia le "sabbie di Tursi", ha portato alla luce uno scheletro umano,
probabilmente di un bambino o di un adulto di minuta corporatura. Cranio,
braccio e resti ossei toracici sono inequivocabili. L'interramento si colloca in
località Petto della Sulla (una pianta abbastanza diffusa nel luogo), a meno di
mezzo chilometro dall'abitato, sotto una quarantina di centimetri rispetto al
livello dell'uliveto di proprietà di Vincenzo Lauria.
La presenza è stata
segnalata da Oreste Morano, un passante che ha subito avvisato Claudio Verde, maresciallo della Polizia
Municipale (sul posto poi anche il comandante, cap. Giovanni Sanchirico, e il vice Nino Marra), e quindi i carabinieri, arrivati con immediatezza per un primo
sopralluogo e per la delimitazione dell'area. Il maresciallo Gianpiero
Ricciardi, comandante della locale stazione dell'Arma, ha informato il
magistrato di turno e chiesto l'intervento della Soprintendenza ai Beni
archeologici della Basilicata. Dai rilievi esterni, dalla tipologia funeraria
nella nuda terra e dai reperti sparsi intorno, sembra prendere consistenza
l'ipotesi di una scoperta archeologica.
La vasta zona è peraltro già nota agli
archeologi come sito di notevole valore insediativo, già dai tempi dei
"capannicoli" e comunque di epoca precedente alla Magna Grecia. Tuttavia, non
si esclude una collocazione medievale e neppure una possibile origine nel
secolo scorso. Di certo, la memoria collettiva ha recuperato almeno il caso
della signora Annina, di piccola corporatura, che non fece più ritorno dalla
campagna negli anni Sessanta. Fu a lungo cercata, per la prima volta
utilizzando i cani addestrati a Tursi, ma non è mai stata ritrovata.
Esami
scientifici, se effettuati, potrebbero sciogliere il dubbio, e comunque
consolidare la rilevanza di un territorio che ha ancora molto da dire agli investigatori,
esperti e studiosi.
Salvatore Verde
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