Non
è un record in assoluto, ma nella città di Pierro forse si, con un pizzico di
salutare invidia dei compaesani. Rosa Di
Noia e Leonardo Vozzi hanno
festeggiato i sessanta anni, non di età, ma di matrimonio. Circondati
dall'affetto familiare di figli, nipoti e altri parenti, si sono ritrovati in
casa, dove hanno rievocato con gioia e serenità anche i festeggiamenti del 1998
(le "nozze d'oro" del cinquantesimo anno di vita coniugale), quando si recarono
tutti al santuario della Madonna di Anglona e poi al ristorante di Rocco
Tarulli "L'Incontro". " Ancor più significativo per noi è questo traguardo,
senza mai una incrinatura o un litigio serio, anzi con affiatamento notevole e
reciproco sostegno", ci dicono con un sorriso bonario, tipico di chi ne ha
passate tante. Lei coltivatrice diretta, 84 anni in agosto (secondogenita di
otto figli, cinque le femmine) e lui contadino, 85 a settembre (secondo di dieci
figli, equamente divisi), entrambi in pensione dal 1979. Si sono conosciuti nei
campi da ragazzi, prima della seconda guerra "mondiale". Nel 1942, lui
diciannovenne, partì per il servizio di leva a Bolzano e, in seguito, per il
fronte in Grecia e Germania, dove subì la prigionia a Berlino e altrove, prima della liberazione "ottenuta
con l'intervento dei soldati americani". Al ritorno, dopo anni di fidanzamento,
il giusto coronamento di un sogno amoroso nel 1948, la mattina del 4 aprile
nella cattedrale dell'Annunziata, celebrante l'indimenticato arciprete don Antonio Conte. Quattro anni in affitto
in via Garibaldi e poi l'acquisto della casa in vico Croce, dove attualmente
vivono, allietata dall'arrivo della figlia Maria
(58 anni, bracciante agricola, sposata e madre di due figli: Carmela e Michele), del figlio Angelo
(55 anni, infermiere professionale all'ospedale di Policoro, coniugato, pure
con due figli: Rossana e Leonardo). Un terzo figlio, Pietro, è morto a sei mesi appena.
Tutti aiutati a nascere con l'assistenza della nota ostetrica Wanda Bianchini. La prima fu battezzata
nella chiesa di San Filippo, gli altri nella Cattedrale.
Questa
la loro filosofia di vita. "Con la
famiglia cambia la prospettiva e tutto è fatto in funzione dei figli. Per
decenni abbiamo lavorato dall'alba alla sera, anche quando pioveva, facendo una
vita di sacrifici che danno senso alla nostra esistenza. I lavori manuali e la
fatica produttiva, però, allontanano i pensieri oziosi, e fanno apprezzare di
più anche la letizia, perché devi lavorare, ma poi si deve divertire lo
spirito. Nessuno può dire perché si vive a lungo, la televisione aiuta a
passare il tempo, ma poi viene a noia, tranne qualche buon film. Rare le
escursioni fuori Tursi: le gite organizzate da don Luigi Santamaria. Se c'è affiatamento non occorre parlare
molto, anzi, chi non ha studiato è preferibile che taccia spesso". "In effetti
lui è un po' taciturno", aggiunge la signora Rosa. Entrambi ancora oggi non sono molto
loquaci, tutto è nel potere degli sguardi e dei gesti belli ed efficaci, come
raramente capita.
Scheda familiare - Rosa DI NOIA, nata a Tursi 17/08/1924 è la secondogenita di otto figli (cinque le
femmine) di Pietro DI NOIA (a sua
volta figlio di Salvatore DI NOIA,
che aveva quattro figli maschi e una femmina) e di Maria Vincenza NOIA (figlia di
Francesco DI NOIA e Rosa CERA,
genitori di quattro figli e due figlie), tutti contadini tursitani da sempre.
Leonardo VOZZI è nato a Tursi il
02/9/1923, secondo di dieci figli, equamente divisi tra maschi e femmine, di Angelo VOZZI (1892, unico figlio
maschio con due sorelle di Filippo VOZZI
e Rosa VIVIANO) e di Maria Gaetana ANZILLOTTI (figlia di Leonardo ANZILLOTTI e Maria Antonia DI GIAMMA, genitori di
due figlie e un figlio), anche loro contadini tursitani.
I
signori Rosa e Leonardo hanno oggi due figli: Maria (nata nel 1950, bracciante agricola, sposata con Rocco Russo, madre di due figli: Carmela e Michele) e Angelo (1953, infermiere
professionale all'ospedale di Policoro, coniugato con Maria D'Alessandro, pure con due figli: Rossana e Leonardo). Ma
non hanno dimenticato certo l'infante Pietro
(20/02/1973-18/8/1973), il loro terzo figlio, morto per dissenteria.
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