Si rischia il far west dopo i ripetuti furti
"Si
rischia troppo e seriamente, tanto da poter scadere a causa del panico nel deprecabile giustizialismo fai da te". È il grido di allarme lanciato pubblicamente da
un gruppo di cittadini tursitani, imprenditori agricoli, artigiani e
commercianti, tutti vittime di furti con danni ingenti. Un anno davvero
orribile in tal senso è trascorso, e non si percepisce una inversione di
tendenza. Il centro abitato come la periferia e la campagna sono stati al
centro di ruberie e scorribande soprattutto notturne di gruppi malavitosi
probabilmente pugliesi (ma anche campani) con l'appoggio di basisti locali, riuscendo sempre a sfuggire alla cattura, tra
il montante disappunto e lo sgomento generali.
Nel raggio di pochi chilometri,
tre volte il ladrocinio al magazzino della famiglia Popia, la razzia in
quello dei Caputo, il prelievo mirato nell'officina Francolino,
il furto eclatante nel deposito di Nigro, sono gli ultimi e più clamorosi esempi
di danni rilevanti subiti (per centinaia di migliaia di euro), noti da tempo
all'opinione pubblica paesana. Che si interroga sul da farsi, tra lucidità
interventista e rassegnata disperazione. Dopo oltre un anno, adesso la
consapevolezza delle parti lese di voler reagire a tutti i costi, proprio perché
alcuni sono stati "visitati" già più volte, e solo il caso ha evitato fin'ora
che ci fosse un omicidio connesso. "Non si disconosce il continuo impegno e
l'operato delle forze dell'ordine - è scritto in un comunicato delle
vittime delle ruberie - ma non si può
tacere il grido disperato agli organismi istituzionali preposti affinché si
garantisca una maggiore vigilanza del territorio, si se considera che autocarri
rubati (per nulla velocissimi e facilmente raggiungibili) possano scorazzare
indisturbati nell'intera provincia. I
ripetuti episodi si sono verificati con
gravi pregiudizi per l'incolumità fisica dei proprietari e con pesanti danni
economici alle aziende già provate e prossime al collasso dalla perdurante
grave crisi. Insomma - conclude il comunicato - pur dichiarando la totale
disponibilità a collaborare, rendendoci utili per ogni tipo di informazione
finalizzata alla individuazione dei responsabili, è di tutta evidenza che il
protrarsi di simili atti delinquenziali, accompagnati dalla sensazione di non
essere adeguatamente tutelati, rischierebbe di far perdere la già flebile
fiducia nelle istituzioni. In tal modo si alimenterebbe un meccanismo perverso,
sull'onda emozionale, che troverebbe terreno fertile in un deprecabile
giustizialismo ‘fai da te' in un clima da far west, con grave pregiudizio (come
è già accaduto) per la incolumità dei protagonisti".
Salvatore
Verde
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