Sui mancati festeggiamenti del Carnevale a Tursi, la
famiglia Cesareo chiarisce: "Non si speculi sulla sofferenza"
<<La comunità tursitana quest'anno è stata privata di
qualsiasi iniziativa nel periodo di carnevale. Tutti lo hanno notato e si sono
chiesti perché mai. Gli abituali organizzatori privati, sostenuti da contributi
soprattutto pubblici, negli anni passati avevano garantito un minimo di
programma, che adesso non si è visto. Cosa c'entri tutto ciò con la nostra famiglia è un mistero.
Circolano, infatti, strane voci sulla presunta motivazione dei mancati
festeggiamenti carnevaleschi. Addirittura, è stato detto, sarebbe una forma di
sensibilità e rispetto per il momento delicato che sta vivendo un nostro familiare,
che ha preso parte in maniera attiva agli eventi di carnevale e non, degli anni
addietro.
In realtà, lo diciamo apertamente e con forza, le cose non
stanno così. Non consentiremo mai a nessuno, di speculare su questa vicenda che
stiamo affrontando con grande dignità e serenità, fiduciosi nel futuro.
Non si può e non si deve tirare in ballo la condizione di
salute di qualcuno per nascondere le proprie inadeguatezze, la pochezza morale e
il vile attaccamento al denaro. Tutto ciò è solo mancanza di serietà, un'offesa
alla intelligenza e un'opera di sciacallaggio, che Tursi, e la nostra famiglia,
non meritano.
Se il carnevale tursitano è mancato, sono altri i reali
motivi che, se resi noti, non farebbero certo piacere alla comunità tursitana. Noi
riteniamo che tutti gli eventi sociali, sportivi e culturali, che si sono
sempre svolti nella comunità tursitana, debbano continuare, perché non c'è
motivo di dimostrare questo tipo di sensibilità che, di certo, non ci appartiene
e non ci fa piacere. Ognuno faccia la
propria vita senza strumentalizzazioni, che di sensibile e rispettoso verso di
noi, hanno ben poco.>>
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