Sulla discarica di Colobraro non si intravede una soluzione. Non si decide se ampliarla in sicurezza o realizzare un nuovo impianto
Ritorna ciclicamente alla
ribalta la questione della discarica di Colobraro, che alimenta tante
polemiche, adesso anche comprensibili, considerando l'attuale campagna
elettorale. Si dice tutto e il suo contrario.
Fino al dubbio che i sindaci del Basso Sinni vogliano "speculare
con i rifiuti", ipotizza il comitato "MuoviAmo" Tursi di Antonio Di
Matteo. Intanto, bisognerebbe capire se si va in una direzione (l'ampliamento
in sicurezza della discarica sita in località Monticello) oppure se, come
deliberato il 26 agosto dal comune colobrarese, si propende per un nuovo
impianto senza oneri per l'ente locale (Project Financing).
La questione è
complessa e con risvolti tutt'altro che marginali. Nel primo caso, la
piattaforma comprensoriale di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi
urbani, di proprietà della soppressa Comunità montana Basso Sinni, "prevista
nella pianificazione provinciale/regionale... ha avuto tante problematiche negli
anni: incendi, perdite di percolato, scivolamento dei rifiuti, franosità
diffusa", è ormai chiusa da tempo e comporta "elevati costi di conferimento
presso altre discariche, a cui si aggiungono i costi di trasporto";
inoltre, la
gestione è stata lasciata con uno sbilancio di euro 1.025.385,03 (ma bisognerà
aggiungere ulteriori pendenze derivanti dai contratti in essere), che si somma
a euro 2.360.186,25 di costi per la post-gestione e a euro 832.424,01 per altre
opere necessarie, tanto che il Comune di Colobraro non ha potuto subentrare
nella gestione della stessa discarica, ritenendola "antieconomica", anzi,
essendo come altri comuni in quasi crisi finanziaria.
Nel caso, invece, della
nuova "realizzazione e gestione di una discarica di rifiuti non pericolosi",
proposta presentata dall'associazione tra imprese Progettoambiente scarl, Lista Appalti srl, Ecoland srl, essa è stata
approvata dal Consiglio comunale di Colobraro. "Se l'iter amministrativo
andrà in porto, la nuova discarica verrà realizzata a pochi metri da quella già
esistente e costerà 3,8 milioni di euro, finanziati da banche e privati, il
tutto si ripagherà con la gestione dell'impianto - denuncia il comitato
cittadino, contrario al progetto della discarica -
E lo sanno anche i sindaci
del Basso Sinni, in apparenza contrari alla nuova discarica e favorevoli all'ampliamento di quella già
esistente, purché la gestione sia comprensoriale e non di esclusiva
competenza di Colobraro. Insomma, i sindaci non vogliono solo beneficiare della
riduzione dei costi di trasporto dei rifiuti, che la nuova discarica
garantirebbe, ma anche delle royalties derivanti da una gestione condivisa tra
tutti gli enti comunali del circondario". Proprio a Colobraro, "i dipendenti
comunali hanno proclamato uno sciopero per l'11 novembre, perché sono 5 mesi
che non ricevonolo stipendio".
Salvatore Verde
La Gazzetta del Mezzogiorno, mercoledì 6 novembre.
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