Tursi - Vivere in un luogo, invece che in un altro, può offrire vantaggi, ma anche problemi. Lo sanno bene i tursitani, fermi “tecnologicamente” quasi come vent’anni fa, mentre studiosi e sociologi riflettono sull’attuale società “dell’informazione (o della comunicazione)”. Con una sostanziale differenza. La duplice iniziativa “un computer in ogni casa” della Regione Basilicata, riguarda ormai l’80% dei nuclei familiari, ma avere un pc senza una connessione adeguata, è un po’ come avere un’ottima auto, e non poterla sfruttare al meglio sulle strade sterrate. Comprensibile che da un paio d’anni i cittadini rivendichino invano con petizioni la copertura dell’Adsl, per motivi di lavoro, passione o svago. Oltre all’abbattimento dei costi sulle bollette, si avrebbe una connessione che può essere fino a cento volte più veloce, con possibilità di vedere televisione, film, concerti e tutte le partite del campionato di calcio a costi bassissimi, oltre a effettuare (video)telefonate. Non mancano critiche al Governo Berlusconi che l’anno scorso ha erogato contributi ai cittadini che hanno deciso di fruire dell’Adsl, prima di garantire una copertura del servizio su tutto il territorio nazionale, in tal modo aumentano condizioni oggettivamente discriminanti soprattutto nel Sud. Certamente sono scelte politiche ed industriali, dettate da interessi economici. Tuttavia, nella Città di Pierro non è solo questo che allontana dai normali privilegi. Ad esempio, manifesti pubblicitari annunciano: “Finalmente è arrivato il digitale terrestre”(con altri contributi), purtroppo si scopre subito che non è vero (dovendo pazientare e aspettare chissà fino a quando). Non migliore è la situazione televisiva, con l’offerta di solo 7 canali “generalisti” (tre Mediaset e altrettanti Rai, più Telenorba), se si è fortunati (due hanno carenza grave di segnale), poiché molto dipende anche dalle condizioni atmosferiche; inoltre, non sempre le registrazioni private dei programmi vanno a buon fine, considerando i non rari blackout elettrici, di giorno o di notte. Inoltre, la pubblicità di una nota compagnia di videotelefonini informa sul proprio servizio, ma dopo aver comprato il cellulare scopriamo che la zona non è coperta dalla rete per effettuare videochiamate. Oppure, se un cliente di Posteitaliane è privo di contanti nel pomeriggio, occorre che si diriga al più vicino sportello esterno di Policoro per prelevare senza spese, nonostante le centinaia di clienti locali con bancoposta e postepay. Insomma, si intuisce che la situazione non è proprio idilliaca. Non si chiedono privilegi o particolarismi, ma solo di avere le stesse opportunità degli altri. Quando un’innovazione arriva a Tursi, è già desueta, quasi che la vita sia in differita. I giovani e non solo, che hanno deciso di non lasciare l’amato Paese, perché devono essere penalizzati? Anziché premiarli, per la fedeltà e il coraggio, offrendo loro qualche motivo per non pensare di andare in città (quando ciò avviene, la scelta è sovente definitiva). “ Non c’è vero progresso fino a quando la tecnologia non sarà al servizio di tutti”, diceva Henry Ford, allora “non ci resta che piangere” risponderebbero Troisi e Benigni, senza ridere. Per fortuna abbiamo parecchie chiese, ma non si vive di sole preghiere, a meno che si creda ai miracoli, per giusta intercessione. Leandro Verde
|