Tursi – Un’automobile, due targhe e un rappresentante della Polizia Municipale, ma non si parla di multa. Proprio il banale quotidiano dello scontato pensare e del comune senso del vedere senza guardare è alla base dei fatti. Acquistata nuova nel 1992 da Salvatore D’Errico, un tranquillo cittadino tursitano, la Fiat Uno di colore verdone metallizzato in ottime condizioni, lo scorso anno è passata con reciproca soddisfazione di proprietà di Luigi Campese, vuole il caso vice comandante della locale Polizia municipale. Solo alcune settimane addietro, però, un non grave incidente ha richiesto l’intervento del carrozziere. Al ritiro dell’auto, c’è stato un attimo di sbandamento da parte del legittimo proprietario, che l’aveva si individuata in tutto e per tutto uguale alla sua, ma un particolare fondamentale divergeva: la targa anteriore MT 17..59 non corrispondeva. Eh già, perché la sua era MT 17..58, come da libretto di circolazione. Inutili i pallidi tentativi di avanzare rimostranze al lavoratore specializzato, il quale, controllata con immediatezza la targa posteriore, appunto corrispondente all’indicazione ricevuta, invitava il pur “vigilante” signore a non scherzare. Ma altrettanto faceva il “comandante” Campese. Fino al reciproco accompagnamento nel giro di verifica, intorno alla rilucente autovettura, con la scoperta di avere, incredibile a dirsi, entrambi ragione. Come dire: ispezione bis, doppie targhe e due numeri. Non c’entravano né i fumi dell’alcool, essendo astemi, né la superstizione del “17”. D’altronde, neanche il notorio occhio vigile del vigile urbano al momento del passaggio di proprietà aveva notato l’arcano, buono oggi per i patiti del lotto. E neppure i controlli casuali per dodici anni di agenti stradali lo avevano rilevato mai, forse perchè il sig. D’Errico è un automobilista disciplinato o fortunato. Inutili i tentativi di risalire all’altra metà motorizzata, a targhe invertite. Individuata, risultava essere un autocarro rottamato da alcuni anni. Ovviamente anche in quel caso di morte burocratica, alla consegna delle targhe, niente di strano era emerso. Ufficializzata la cosa si è dovuto procedere alla re-immatricolazione, costata € 110, avvenuta, “grazie alla cortese disponibilità dei funzionari della Motorizzazione Civile, nella stessa giornata del 4 marzo”. Caso unico? Per scrupolo, basta dare un’occhiata, anzi due, alla propria macchina. Salvatore Verde
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